Chissà se avrà influito la delega che gli era stata assegnato. Di certo c’è che l’assessore comunale all’agricoltura di San Teodoro (Me) Filippo Gusmano, 27 anni, è stato arrestato in flagranza di reato insieme al fratello Salvatore, 21 anni, mentre irrigava una piantagione di canapa indiana in un terreno privato a Cesarò, composta da più di 300 piante dell’altezza di circa due metri. A condurre l’operazione sono stati i carabinieri della stazione di Sant’Agata di Militello insieme allo squadrone Eliportato cacciatori «Calabria».
I due fratelli quando hanno visto i carabinieri hanno cercato di fuggire dalla piantagione, realizzata a ridosso di un torrente e mimetizzata nella fitta vegetazione circostante, ma sono stati inseguiti e bloccati dai militari che avevano circondato l’area. Da tempo gli investigatori stavano effettuando dei controlli nella zona, passata a setaccio soprattutto dopo l’attentato compiuto lo scorso 18 maggio nei confronti del presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. La piantagione di cannabis avrebbe fruttato con la vendita al dettaglio della marijuana circa 300 mila euro. I due erano incensurati e non erano mai stati individuati come spacciatori.
Filippo Gusmano era stato eletto nel consiglio comunale nel 2013, tre anni dopo era stato designato assessore all’agricoltura. Si era impegnato di recente nella preparazione della Sagra del Grano e del Castrato che a San Teodoro è una delle feste patronali più conosciute. Ufficialmente faceva l’allevatore e l’agricoltore ma nei fine settimana, secondo l’accusa, con il fratello coltivava anche la cannabis. Il capitano Giuseppe Daveni comandante della Compagnia di Santo Stefano di Camastra (Me) ha sottolineato che i due arrestati erano incensurati, «naturalmente – ha aggiunto – colpisce il ruolo dell’assessore all’agricoltura che era un insospettabile». Fra l’altro ha precisato il capitano «non era una piantagione che poteva passare inosservata: trecento piante molto alte che sono state trasferite al Ris per essere analizzate».
Adesso saranno estese le ricerche. «Grazie alla collaborazione del reparto cacciatori – ha assicurato il capitano – proseguiremo a battere il territorio dei Nebrodi, cercando di riportare la legalità in tutta l’area».