Arancia Meccanica in salsa catanese: preso e picchiato fin quasi a morte dopo una lite tra parenti vicini di casa

Di Redazione / 11 Ottobre 2024
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Una lite tra vicini, legati anche da vincoli familiari, si è trasformata in una specie di Arancia Meccanica in salsa catanese con un uomo picchiato fin quasi a morte dai suoi rivali. E i rivalu sono due uomini Gioacchino e Giovanni Battista Spampinato, di 58 e 36 anni, padre e figlio che sono stati arestati dalla Squadra Mobile di Catania in esecuzione di un provvedimento firmato dal gip del Tribunale e su richiesta della Procura distrettuale etnea. I due sono accusati di tentato omicidio, aggravato dalle condizioni di minorata difesa della vittima e dai futili motivi sottesi al gesto.

La vicenda risale al giugno scorso. Secondo le indagini Gioacchino e Giovanni Battista Spampinato avrebbero picchiato a sangue un loro congiunto nel quartiere di San Giorgio. La vittima del prestaggio era finita al pronto soccorso del San Marco in codice rosso, con ferite lacero contuse al volto, agli arti inferiori e superiori nonché con diverse tumefazioni, ecchimosi ed edemi in più parti del viso e del torace.

Nonostante l’atteggiamento tenuto dalla vittima, che si è rifiutato di indicare le persone che lo hanno ridotto in fin di vita, parlando genericamente di “un gruppo di giovani”, che lo avrebbe picchiato  dinanzi casa, le indagini so no invece riuscite a chiarire l’accaduto: il pestaggio era avvenuto in un contesto di natura  familiare.

In particolare il  sequestro di una stampella in alluminio, nella disponibilità della vittima ed impiegata per colpirla, nonché le immagini tratte dal suo telefono cellulare, con riferimento a due fotografie del 2 giugno 2024, una raffigurante la medesima persona offesa con il volto sanguinante e tumefatto ed un’altra una carabina hanno permesso di ricostruire la vicenda. Gioacchino Spampinato e suo figlio Giovanni Battista dopo un diverbio con la vittima, che li aveva rimproverati per il rumore da loro provocato, con la vittima che aveva esploso un colpo di carabina ad aria compressa all’indirizzo di Gioacchino Spampinato – che si trovava ai domiciliari – che fu colpito alla fronte. Il pestaggio fu dunque una ritorsione, mediante pugni, calci e colpi di stampella con la vittima colpita in testa, al volto ed in altre parti del corpo.

I due sono stati rinchiusi in carcere.

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Pubblicato da:
Fabio Russello