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Ancona, operaio di Augusta precipita da parapetto nave: è suicidio

Di Redazione |

ANCONA – La polizia di frontiera del porto di Ancona ha confermato che la morte dell’uomo nello stabilimento Fincantieri è dovuta ad un gesto volontario. Emerge dalle testimonianze dei colleghi raccolte subito dopo il fatto. La salma del capocantiere di 43 anni, originario di Augusta (Siracusa), è a disposizione dell’autorità giudiziaria che disporrà l’autopsia.

Il pm di turno è Paolo Gubinelli. Sequestrato il cellulare che ora verrà analizzato per controllare le ultime telefonate ricevute e i messaggi. L’uomo, che aveva una compagna e un figlio, è stato visto infatti al telefono prima di salire sulla ringhiera del parapetto del traghetto in costruzione e poi lanciarsi nel vuoto. Ancora ignote le cause del gesto. 

Chi lo ha visto salire sulla ringhiera gli ha urlato: «Ma che fai? Fermati». Inutili i soccorsi. Gli operatori del 118 hanno tentato invano di rianimarlo per quasi una ora sul posto. Precipitando è finito sul piazzale del cantiere navale, in cemento armato. Sul posto la polizia per i rilievi. La nave è stata fatta sgomberare. 

La polizia ha controllato il suo armadietto alla Fincantieri, per vedere se aveva lasciato messaggi. L’azienda intanto si stringe al dolore dei familiari con un messaggio di cordoglio per i suoi cari e per i colleghi del cantiere. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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