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Anche ad Agrigento i corsi dell’università romena

Di Gioacchino Schicchi |

L’anno accademico 2018/2019 per il Cua dovrebbe essere meno “amaro” di come ci si aspettasse.

Scaduti i termini per la presentazione dell’offerta formativa, e accertato che Palermo confermerà per il prossimo anno solo il corso in Servizio Sociale, come del resto aveva ribadito il rettore Fabrizio Micari solo poche settimane fa, il Consorzio avrebbe ormai concretizzato i propri accordi con l’università romena di “Dunarea de Jos” di Galati, che già a settembre-ottobre potrebbe avviare le proprie attività su suolo agrigentino.

La convenzione stipulata con il Cua prevederebbe nel dettaglio un corso magistrale in Ingegneria Agroalimentare, con tre specializzazioni biennali dedicate a singoli settori della branca, come ad esempio la commercializzazione dei prodotti eccetera. A fine giugno una commissione di docenti e tecnici dovrebbe già essere ad Agrigento per prendere possesso dei locali destinati allo scopo in via Quartararo e installare aule e laboratori di analisi.

Questo, cioè la concessione di spazi a titolo gratuito, dovrebbe essere l’unica compartecipazione del Cua, mentre tutte le spese di funzionamento dovrebbero essere a carico dell’università romena, la quale in questi mesi ha interloquito con diverse aziende della provincia in vari settori: dall’olio al vino, passando dalla raccolta e trasformazione degli agrumi alle imprese ittico-conserviere. Con tutte loro si lavorerà non solo destinando alle stesse gli studenti, che qui svolgeranno le attività di tirocinio e stage, ma anche ragionando in prospettiva con progetti di valorizzazione delle risorse locali in ottica diversa dal solito, riutilizzando ad esempio gli scarti di lavorazione per produrre prodotti per la cosmetica o l’agricoltura. Entro l’estate dovrebbe già tenersi, salvo imprevisti, una conferenza stampa di presentazione ufficiale dei corsi che, come detto, dovrebbero partire in autunno.

Previsto per quest’anno accademico anche l’avvio di un master realizzato con il conservatorio di Messina e dedicato alle arti performative e, ovviamente, anche l’inizio delle lezioni frontali vere e proprie della scuola di alta formazione in Mediazione linguistica. Quali i costi per l’utenza, non è chiaro.

Per quanto riguarda le questioni economiche, nelle prossime settimane dalla Regione dovrebbero arrivare le risorse rispetto al contributo pubblico per gli anni passati, mentre non è stato ancora sottoscritto alcun accordo transattivo tra Unipa e Cua sul credito milionario da questa vantato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA