Amt, numeri da brivido. Bianco: chiedo senso di responsabilità

Di Giuseppe Bonaccorsi / 12 Maggio 2016

Catania – Sono i numeri a far ballare sul «Titanic» l’Amt. Numeri finanziari da brivido, che emergono dalla bozza sui bilanci e soprattutto da quello per il 2015 che circola in ambienti consiliari. Prospetti dove si elencano debiti verso fornitori, enti tributari e previdenziali e crediti con la «controllante», cioè il Comune e quelli con la Regione. Secondo questi numeri l’azienda, precipitata sempre più giù, nel 2015 avrebbe accumulato debiti per quasi 58 milioni di euro (57.933.139 euro per l’esattezza), e tra questi 5.250 mila euro con le banche, 16.905 mila con i fornitori, 14.263.877 per debiti tributari, 15.742.068 per debiti previdenziali.

 

Nei crediti invece, spiccano quelli con la «controllante», pari a 27.342.785 euro e con la Regione, 33.093.400 euro, per un ammontare di 67.610.064 euro. Paradossalmente se l’Amt incassasse tutti i crediti si ritroverebbe in attivo. Ma li incasserà mai tutti questi soldi? Entrando nel dettaglio ci sono altri nodi da chiarire. Ad esempio nel 2014 il valore della produzione era pari a 60.319.191 euro mentre nel 2015 è stato pari a 52.330.468 euro, con una differenza di meno 6.630.177 euro. Il segno negativo è dovuto al corrispettivo di esercizio della Regione, passato dai 24.475.455 euro 2014 ai 19.144.331 del 2015. Nei «costi della produzione» invece si è passati dai 59,231.293 euro del 2014 ai 52.871.851 del 2015.

 

Negli «ammortamenti e svalutazioni» si è passati dagli 8.426.334 del 2014 ai 3.032,265 del 2015. Non ci sono più oltre 5 milioni negli ammortamenti e non è previsto nel 2015 alcun accantonamento per i rischi. Insomma si tratta di numeri preoccupanti. Il Comune ha comunque sostenuto più volte che la colpa di questa grave situazione è legata alla transazione con la Regione rispetto al corrispettivo destinato per il numero di chilometri. L’assessore Girlando ha spiegato che pur avendo ammesso lo sbaglio sui contributi «la Regione non ha ancora dato seguito al pagamento di quanto negato all’Amt» e ciò impedisce di chiudere il Bilancio. Girlando ha paventato anche il rischio di dover ricorrere a un contratto di solidarietà tra i lavoratori se la Regione non risponderà. I sindacati, però, continuano a sostenere che i nodi non riguarderebbero soltanto la Regione e lo faranno presente oggi al tavolo convocato dal presidente Lungaro e dal direttore Barbarino. 

 

Il sindaco Bianco, intervenuto nella vertenza, in un comunicato ha spiegato la linea dopo aver sentito gli assessori regionali Baccei e Pistorio: «Stiamo lavorando tutti insieme perché la situazione dell’Amt torni al più presto alla normalità. I problemi di liquidità dell’Amt riguardano infatti un contenzioso con la Regione valutabile intorno ai dieci milioni per tagli sul monte chilometri negli anni dal 2013 al 2015. Si dovrebbe giungere a un concordato e la somma sarebbe inserita da Baccei nel prossimo assestamento di Bilancio. L’assessore Pistorio, poi si è detto disponibile a prender parte a un tavolo tecnico, al quale potrebbero essere invitati anche i sindacati, per studiare la maniera di autorizzare l’azienda a sviluppare a partire dal 2016 1,8 milioni di km in più che consentirebbero di offrire un servizio migliore e dare incassare all’Amt altri 4 milioni l’anno».

 

 «Dal presidente Lungaro – si legge nel comunicato stampa – il sindaco ha ricevuto rassicurazioni sull’andamento del servizio». «Chiedo a tutti – ha concluso Bianco – il massimo senso di responsabilità. I lavoratori sanno che stiamo facendo il massimo per risolvere i problemi. Certo, qualcuno sta soffiando sul fuoco senza rendersi conto della delicatezza del momento. Dobbiamo invece lavorare, tutti insieme per evitare che a pagare le conseguenze di questo stato di cose siano i cittadini penalizzati in questi giorni e che hanno tutte le ragioni di protestare».Ieri prima che il sindaco intervenisse il segretario della Fast-Confsal, Lo Schiavo aveva criticato proprio «L’assenza di voce di Bianco sulla crisi -.  Ciò non fa altro che inasprire gli animi degli di tutti i lavoratori, già esasperati per mille problemi che vanno dalla parziale e non puntuale retribuzione, al mancato versamento delle somme intrattenute dai ruoli paga ed arbitrariamente non versate agli Istituti Finanziari… C’è chi dovrebbe, ma non si assume la responsabilità che gli compete, per aver portato insieme al socio unico e a tutta la classe politica locale e regionale, l’ azienda in una condizione di prefallimento. Mentre il Comune è insolvente, tanto quanto la Regione, a fronte di un credito complessivo vantato dall’Amt di oltre 60 ml i lavoratori, devono ancora percepire il 50% dello stipendio di Aprile».     

Giuseppe Bonaccorsi        
                                                                       

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Redazione
Tag: bianco debiti lungaro numeri