Aldo Naro, online le foto shock dell’autopsia per arrivare alla verità

Di Redazione / 02 Aprile 2018

PALERMO – La condanna a dieci anni di reclusione (scontati di un terzo per il rito abbreviato) inflitta dal Tribunale dei minori ad Andrea Balsano, il giovane di 18 anni che avrebbe ucciso Aldo Naro, il giovane medico di 24 anni morto il 14 febbraio del 2015 nella discoteca Goa di Palermo durante una festa in maschera, ha lasciato ancora sete di verità nelle tante persone che dal quel tragico San Valentino chiedono giustizia. L’imputato aveva 17 anni quando avvenne la rissa e faceva il buttafuori, dopo essere stato reclutato nel quartiere dello Zen. Venne arrestato quattro giorni dopo il delitto.  Il ragazzo avrebbe sferrato il calcio mortale alla testa di Aldo Naro durante la rissa.

Il 14 febbraio del 2015 Aldo Naro si trovava al Goa con la fidanzata e alcuni amici. Aveva prenotato con la sua comitiva un tavolo nel privé del locale. La rissa, secondo quanto hanno raccontato gli amici del ragazzo che da poco si era laureato in medicina, sarebbe scoppiata per un cappellino da cowboy. All’improvviso qualcuno si è accorto che era scomparso questo cappellino. Il sospetto si è indirizzato verso alcuni ragazzi dello Zen che si erano “imbucati” alla festa e che sono stati sospinti fuori dalla sala. Nelle fasi concitate dello scontro fatto di scambio di colpi e spintoni Aldo Naro è finito per terra. Ma non è riuscito a rialzarsi perché uno dei ragazzi del branco, poi identificato in Andrea Balsano, lo ha colpito con un calcio alla tempia. Tanto violento da provocare un’emorragia cerebrale e poco dopo la morte.

Questo è stato più o meno quello che ha stabilito la sentenza di condanna (emessa il 18 novembre 2015), mentre è in corso un altro processo che vede imputati per rissa Francesco Troia, Massimo Barbaro e Antonino Basile. Verranno giudicati
in abbreviato, invece, Giovanni Colombo, Pietro Covello, Daniele Cusimano, Mariano Russo, Natale Valentino, Giuseppe Micalizzi, Carlo Salvatore Lachina (accusati di rissa), Giuliano Bonura e Francesco Meschisi (accusato di favoreggiamento personale). Giovanni Perna, responsabile della sicurezza del Goa, ha chiesto di patteggiare la pena di un anno.

I famigliari e i tanti amici di Aldo che ancora oggi lottano per affermare tutta la verità a distanza di tre anni non credono che Balsano sia l’unico responsabile di una morte così assurda. E la loro convinzione deriva proprio dalle carte processuali.

In un lungo post su Facebook sulle pagine Giustizia per Aldo Naro e Io sono Aldo Naro, gli amici della vittima pubblicano (con il consenso della famiglia) le conclusioni dell’autopsia e le foto shock dell’esame medico legale sul cadavere del giovane. Sia le foto e sia l’elenco delle lesioni riscontrate durante l’autopsia contrasterebbero palesemente con quanto ricostruito dalla Procura secondo la quale «si ritiene che la responsabilità per l’omicidio di Aldo Naro sia da attribuire esclusivamente ad Andrea Balsano, già giudicato è condannato per tale reato dalla competente Autorità Giudiziaria».

Ma – si chiedono gli amici di Aldo – è possibile che una sola persona, con una solo calcio abbia procurato tutte le lesioni descritte nell’autopsia? Nel referto medico legale, dove tra l’altro mancherebbe l’esame di alcune parti del corpo, si parla di: 

  • lesione contusa con consensuale frattura delle ossa nasali;
  • lesione abraso-contusa sul labbro inferiore;
  • sfumate lesioni contusivo-compressive alla regione antero-laterale destra e sinistra del collo, che si estendono alle regioni sovraclavicolari, bilateralmente;
  • lesione contusiva di colorito bluastro in regione temporale sinistra in sede retro e sotto auricolare;
  • lesione lineare disposta orizzontalmentealla base del collo, regione laterale destra;
  • lesione abraso-contusa al polso destro e sul dorso della mano destra;
  • presenza di lesione abraso contusa al V dito della mano sinistra;
  • ecchimosi asfittiche lobari e scissurali ai polmoni;
  • contusione sulla faccia posteriore del lobo inferiore del polmone destro;
  • diffusa discromia ed intesa congestione associata ad edema alla sezione del parenchima polmonare;
  • fuoriuscita di notevole quantità di edema emorragico alla spremitura del polmone;
  • presenza di edema mucoso emorragico alla apertura dei grossi bronchi;
  • presenza di infiltrato emorragico tra la parete dell’aorta toracica e la trachea, con consensuale coinvolgimento della faccia posteriore del polmone destro che appare contuso;
  • infiltrato emorragico che interessa il 6-7 spazio intercostale di sinistra lungo la linea ascellare ascellare posteriore.

Chi ha provocato tutte queste ferite?, si chiedono gli amici e i familiari di Aldo Naro. Ci sono altre persone implicate nella tragica morte di questo giovane dottore la cui vita è stata spezzata sul più bello? E perché gli investigatori non hanno approfondito questo aspetto della vicenda? 

Le domande come detto sono accompagnate dalle immagini strazianti dell’autopsia, con il cadavere di Aldo poggiato sul gelido tavolo dell’obitorio mentre vengono evidenziate tutte le contusioni. Il post su Facebook, come si evince dai commenti, ha urtato la sensibilità di alcuni utenti che non hanno nascosto il loro disappunto, ma tanti altri invece hanno capito l’intento: che è quello di arrivare alla vera verità sulle morte di Aldo Naro, un ragazzo brillante, appena laureato, felicemente fidanzato, con una grande futuro davanti, che non doveva morire così.

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