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Aggressivo e violento con la sorella e con la moglie: divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico per un ennese

L'uomo era già stato denunciato e assoggettato, per due volte nel corso di due anni, alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto d’avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa

Di William Savoca |

Sorveglianza speciale con divieto d’avvicinamento, obbligo di mantenersi ad una distanza di 500 metri e “braccialetto elettronico” nei confronti di un soggetto residente nel comune della provincia di Enna, autore di condotte aggressive e violente nei confronti della sorella e della moglie.

È quanto applicato dalla Polizia di Stato della Questura di Enna ed accolta dal Tribunale di Caltanissetta – Sezione misure di prevenzione, a seguito di attività istruttoria svolta dalla Sezione Misure di Prevenzione della Divisione Polizia Anticrimine con il contributo dell’Arma dei Carabinieri, si è appurato come il destinatario di tale misura fosse stato già denunciato e assoggettato, per due volte nel corso di due anni, alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto d’avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Nessuna di queste misure, violate ripetutamente dal medesimo, è però riuscita a contenere la sua aggressività e la gravità delle condotte, cosicché su proposta del Questore il Tribunale di Caltanissetta ha disposto, oltre alla sorveglianza speciale, le specifiche prescrizioni del divieto d’avvicinamento all’abitazione e al luogo di lavoro della persona offesa, l’obbligo di mantenersi ad una distanza di 500 metri dalla stessa, nonché l’applicazione del dispositivo di controllo del “braccialetto elettronico”.

Si tratta della prima fattispecie attuata nella provincia di Enna, in cui lo strumento di controllo del braccialetto elettronico viene disposto unitamente alla misura di prevenzione personale.

L’esecuzione della misura è stata effettuata in sinergia con il Comando Compagnia Carabinieri di Enna, a conferma di come la collaborazione istituzionale tra le forze di polizia costituisca lo strumento migliore per garantire sicurezza e tutela non solo nei confronti delle donne vittime di violenza, ma soprattutto nei confronti di tutti i consociati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA