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L'INCENDIO

Aeroporto Catania, «il sequestro non impedisce la riapertura»: la Procura smentisce la Sac

Il procuratore Zuccaro: «Il provvedimento riguarda sola una zona limitata». Ma la società di gestione parla di «attesa della restituzione delle aree da parte delle autorità competenti»

Di Redazione |

La Sac, società di gestione dell’aeroporto di Catania questa mattina aveva annunciato lo slittamento dell’attesa riapertura dell’aeroporto di Catania con un comunicato in cui affermava «il Terminal A resterà al momento chiuso per consentire l’avvio delle operazioni di bonifica in attesa della restituzione delle aree da parte delle autorità competenti».

Ma la magistratura oggi afferma che il sequestro disposto dalla Procura di Catania nel Terminal A dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini è «stato solo parziale e non impedisce la riapertura dello scalo». A dirlo è stato il procuratore Carmelo Zuccaro che ha aperto un’inchiesta sul rogo contro ignoti.

Incendio colposo

L’inchiesta è stata aperta per incendio colposo e – come detto – allo stato attuale è contro ignoti. Le indagini sono coordinate dal procuratore Zuccaro e dagli aggiunti Agata Santonocito e Fabio Scavone e mirano ad accertare, oltre alle cause del rogo, anche se ci sono state violazioni delle norme sulla sicurezza negli aeroporti.

Il sequestro è di natura probatoria ed è finalizzato a evitare che ci sia una modifica dei luoghi in vista di ulteriori accertamenti che dovranno ancora eseguiti. Il sequestro probatorio nello scalo riguarda un’area limitata del piano terra, agli arrivi, del Terminal A, che interessa la zona dei noleggi, un’uscita laterale e una per il punto taxi e parte di un bar.

L’area prima di essere riaperta dovrà essere bonificata e messa in sicurezza. Operazioni che forse potevano già poste in essere e che avrebbero fatto guadagnare certamente del tempo e probabilmente avrebbero permesso di mantenere la previsione iniziale di riapertura per oggi alle 14. Lo slittamento della riapertura rischia invece di creare non pochi disagi ai viaggiatori anche alla luce dello stop dell’aeroporto di Palermo al dirottamento degli aerei da Catania Fontanarossa.

Tra l’altro nello scalo etneo la zona arrivi è “libera” da provvedimenti della magistratura, così come le scale mobili che collegano il piano con l’area partenze del Terminal A.

Il sindaco in pressing

Sull’urgenza di riaprire lo scalo preme anche il sindaco di Catania Enrico Trantino, secondo il quale «è necessario che l’aeroporto Fontanarossa ritorni pienamente operativo, perché ogni giorno che passa aumentano i danni per il tessuto economico del territorio etneo. In più comprendiamo il disagio dei tanti che avevano programmato le loro vacanze, o che dovevano tornare al lavoro, oltre alle ansie dei numerosi familiari di ragazzi e bambini partiti per viaggi studio».

«Siamo in stretto contatto coi vertici gestionali dello scalo e quelli di controllo nazionali e regionali, che stanno facendo il possibile per gestire una situazione oggettivamente complessa – ha detto ancora Trantino -. A questo punto, però, occorre accelerare con soluzioni immediate che permettano al terminal C di aumentare il numero di voli da poter gestire e che venga avviata una bonifica rapidissima del terminal A, per ripristinare le condizioni di normalità del nostro aeroporto e, così, dare la possibilità di programmare i propri spostamenti a chi sta vivendo questa surreale condizione.

Danni, colpe e inefficienze

«DanCatania e la sua area metropolitana stanno patendo danni enormi. Ci sarà il tempo per parlare di colpe e inefficienze, ove dovessero essere accertate; in questo momento le polemiche e le accuse servono solo a dividere. Questo è il momento dell’assunzione di responsabilità di ogni soggetto istituzionale per fronteggiare una grave emergenza che va affrontata con serietà, rigore e leale collaborazione nel superiore interesse generale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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