«Ad Agrigento atteggiamenti mafiosi radicati», bufera sulla Guida Feltrinelli

Di Redazione / 27 Settembre 2018

PALERMO Quelle parole sulla guida turistica dedicata alla Sicilia edita da Feltrinelli su Agrigento hanno scatenato le proteste degli amministratori e dei commercianti della città della Valle dei Templi.

Scrive l’autrice Ros Belford per la collana Easy Rough Guide: «Le statistiche del governo indicano che Agrigento è una delle città più povere d’Italia e non risulta una sorpresa apprendere che qui gli atteggiamenti di tipo mafioso sono ben radicati», e ancora la città «ha uno scarso senso d’identità». Poi osserva: «Nessun pericolo per i turisti solo una maggiore tendenza tra i ristoratori, rispetto al resto della Sicilia, a perpetrare piccole truffe come l’aggiunta di rincari per il coperto o presentarsi con degli assaggi che non avete ordinato e poi metterveli nel conto».

«Il fatto che la città di Agrigento venga indicata come una delle città più povere d’Italia non autorizza nessuno a scrivere che qui da noi gli atteggiamenti mafiosi sono ben radicati e soprattutto – ribatte Gabriella Cucchiara, presidente Fipe Confcommercio – a far passare il messaggio a dir poco forviante che i ristoratori agrigentini tendono a truffare i turisti. Gli operatori del settore sono rimasti indignati dalle accuse a loro rivolte. È grave etichettare in malo modo un’intera classe di ristoratori la cui stragrande maggioranza, facendo di tutto per soddisfare turisti e visitatori, eccelle nel proprio lavoro raccogliendo migliaia di feedback positivi».

Cucchiara, in rappresentanza di tutti i ristoratori agrigentini, chiede ai responsabili della guida «una formale smentita e le dovute scuse alla città intera».

«Chiederò alla prestigiosa casa editrice Feltrinelli di proporre a Ros Belford una riscrittura della guida sulla Sicilia più rispettosa della genuina e generosa gente di Agrigento e di Sicilia, che non merita di certo di esser qualificata in questo modo. – afferma il sindaco Lillo Firetto – Soprattutto non lo meritano i tanti lavoratori che onestamente e tra tante difficoltà si guadagnano da vivere. Tutti possono impegnarsi a fare meglio e di più per rendere più bella e accogliente Agrigento, ma la città non corrisponde per niente a come viene descritta». 

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