A questo proposito, in una città per nulla “sostenibile”, c’è una novità che dall’autunno potrebbe segnare almeno il primo passo di una inversione di tendenza: due “casette” per l’acqua depurata e filtrata, liscia o gassata e refrigerata, saranno installate all’interno dei due centri raccolta rifiuti del Comune attualmente in funzione, al viale Tirreno e a Picanello vicino al camposcuola. Quella dell’acqua “pubblica” depurata è un’esperienza virtuosa da tempo avviata con ottimi risultati in diversi comuni del Catanese, a cominciare da Aci Bonaccorsi, e adesso anche il capoluogo punta a recuperare il tempo perduto, introducendo a partire dalle due isole ecologiche un nuovo modello di consumo sostenibile, sicuro e controllato dell’acqua erogata dall’acquedotto pubblico, che è a sua volta per legge controllata e analizzata nei suoi vari parametri, come risulta in bolletta. «Si tratta di un servizio già previsto dal progetto della differenziata – anticipa l’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata – che dunque non comporterà costi aggiuntivi, e avrà tra gli altri vantaggi anche la riduzione del consumo di bottiglie di plastica».
Le modalità di erogazione dell’acqua sono in questa fase allo studio, e tra le ipotesi c’è quella della distribuzione gratuita agli utenti in regola con la bolletta della Tari, oppure il meccanismo del bonus con un punteggio ai cittadini che consegnano la differenziata alle isole ecologiche, a cui equivarrà una determinata quantità di litri di “oro blu”. Queste le soluzioni più probabili per le due casette dell’acqua previste all’interno delle isole ecologiche, e in vista ci sarebbe anche l’installazione di altre tre strutture per l’erogazione “dell’acqua del sindaco” in città, cosa che renderebbe possibile una maggiore copertura. I dispositivi tecnologici di cui sono dotate le casette consentono la microfiltrazione dell’acqua tramite raggi ultravioletti che trattengono eventuali impurità.
La novità potrebbe aprire un nuovo scenario per migliaia di catanesi che pur di non bere dal rubinetto acqua comunque controllata (il problema possono essere le vasche condominiali, perché l’acqua è per legge analizzata come risulta in bolletta), comprano e sollevano pesanti confezioni di bottiglie in plastica. Risparmiare sulla minerale in bottiglia di plastica, portando la differenziata all’isola ecologica con le nostre bottiglie meglio se di vetro da riempire, potrebbe tra l’altro rendere più “digeribile” non solo l’acqua ma indirettamente anche la bolletta rifiuti che paghiamo, e anche per questo speriamo di poter brindare al più presto con “l’acqua del sindaco”.