L’unico dato certo è che Musella è stato centrato da un’Opel condotta da un 30enne castellese (poi sottoposto ad alcol-test) che procedeva in direzione sud-nord ed è stato trascinato sul selciato per una decina di metri. La forte tempra ha consentito alla vittima di restare in vita sino a mezz’ora dopo il tragico impatto, giusto per ricevere le cure – poi rivelatesi inutili – dei sanitari del 118 che hanno fatto di tutto, avvalendosi anche di un defibrillatore. Alle 19,45, però, l’uomo è spirato tra le braccia dei suoi soccorritori; una mano pietosa gli ha posto tra le mani un Rosario ed un’immaginetta sacra di Santa Rita. La vittima è stata “presidiata” dai colleghi sino a quando il personale dell’agenzia di pompe funebri incaricata dal magistrato competente, usando il massimo zelo, ha prelevato la salma per trasportarla all’ospedale “Cannizzaro”. Oggi è previsto l’arrivo a Catania dei familiari del 39enne che lascia due bambini, entrambi minori.