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Aci Castello, sospetta proliferazione di alga tossica: in corso i test dell’Arpa

Il Comune dovrà curare l’apposizione dei cartelli con la dicitura «zona sottoposta a controllo analitico per una fioritura algale, non sostare nelle vicinanze»

Di Enrico Blanco |

Soprattutto in questi periodi estivi giungono al Comune le segnalazioni dell’Arpa che riscontra una concentrazione di “Ostreopsis Ovata” superiore al valore limite di 30mila cellule  litro, presso il lungomare Scardamiano, coordinate geografiche Wgs 84 (lat. 37,558 Nord e long. 15,1515 est).

Il Comune dovrà curare l’apposizione dei cartelli con la dicitura “zona sottoposta a controllo analitico per una fioritura algale (Ostreopsis Ovata) si consiglia di non sostare nelle vicinanze.

Nella nota comunale si fa presente che «non è delimitato il tratto di mare interessato dal fenomeno ma solo le coordinate del punto di prelievo, pertanto è individuato un tratto di metri 300 sul lungomare Scardamiano (150 metri a nord e a sud dal punto di campionamento» e pertanto i cartelli dovranno rimanere affissi fino a quando l’Arpa non avrà dato ulteriori risultanze di analisi per rimuoverli.

Certamente parlare di “fioritura algale” sembrerebbe essere qualcosa di piacevole per i non esperti del settore, ma queste notizie che di tanto in tanto  vengono comunicate (magari con riferimenti ad altre zone del nostro litorale) non sono davvero gradite, poiché la proliferazione eccessiva è indice di un qualche genere di squilibrio, spesso dovuto a scarichi che lo favoriscono, quando addirittura non lo determinano.

L"Ostreopsis ovata è spesso invisibile ad occhio nudo, ma può intossicare. Si trova lungo le coste con fondali a prevalente natura rocciosa, predilige acque calme, calde e con buona luce. Il fenomeno della proliferazione di questa alga tossica si verifica da quando la tropicalizzazione del clima favorisce il fiorire di alghe bentoniche che producono tossine anche alle nostre latitudini. E' possibile inalare queste tossine quando ci si bagna e/o ci si espone all'aerosol marino, costituito dalla miriade di goccioline d'acqua sospese in aria, generato dalle onde che si infrangono sulla riva.

Alghe come l'Ostreopsis ovata hanno dimensioni che vanno dai 30 ai 70 micrometri (1 micrometro equivale a un millesimo di millimetro), quindi sono invisibili a occhio nudo e possono proliferare sino a costituire una massa ben riconoscibile, che in mare si identifica con chiazze bruno-rossastre; se la fioritura è seguita dalla produzione di palitossine, i bagnanti ne sono facilmente esposti per cui in presenza di queste "maree rosse", simili a mucillagini, è bene stare lontani almeno 100 metri dalla riva.

La sintomatologia dell'intossicazione puo' essere febbre oltre i 38 gradi, congiuntiviti, rinorrea, tosse e problemi respiratori anche gravi, dermatiti da contatto, in qualche caso anche nausea e vomito. Le tossine marine prodotte da alghe possono entrare nella catena alimentare e arrivare al piatto: in particolare molluschi (soprattutto mitili) e ricci filtrano, accumulano e dunque concentrano tossine dal mare.

Il lungomare Scardamiano (che giunge fino al torrente Vallone Grande) da decenni è puzzolente per tutto quello che si riversa nel “depuratore mai nato” ma che attualmente ha reso fragile e impraticabile (ormai da troppo tempo) la soprastante piazzetta.

Così la gente di Aci Castello e i tanti che frequentano il borgo aspettano sempre che l’attuale “nascituro” collettore riesca finalmente a venire alla luce e che l’attuale gravidanza, ricca di fioriture algali, cessi una volta per tutte.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA