Cronaca
A Pozzallo i 108 migranti soccorsi dal mercantile Cosmo
PALERMO Stavolta l’appello al governo nazionale è accompagnato da un ultimatum: «Se Roma non dichiarerà lo stato d’emergenza per Lampedusa, lo farò io». Totò Martello, sindaco delle Pelagie, dal suo insediamento, avvenuto in era salviniana, ripete che sulla questione migranti l’isola non può essere lasciata da sola. Adesso i nodi son venuti al pettine: nello sgangherato hotspot, subissato da incendi e privo di interventi, tanto da aver ridotto la capienza a sole 95 persone, di migranti ce ne sono oltre mille. Ma l’emergenza non si ferma a Lampedusa: a Pozzallo, nel pomeriggio, sono arrivati 108 migranti, soccorsi dal mercantile «Cosmo» nel Canale di Sicilia, e rimasto a lungo in rada perché il sindaco Roberto Ammatuna ha preteso che si effettuassero in banchina i test sierologici. A bordo anche un neonato e una mezza dozzina di donne incinte. Di emergenza non parla soltanto Martello, ma anche il presidente della Regione Nello Musumeci, il quale chiede che sia il primo ministro Giuseppe Conte a convocare un vertice in Sicilia.
«Così non si va lontano – dice il governatore – Nei mesi scorsi si sarebbe dovuto attivare un’azione politica i cui mancati effetti oggi li paga la Sicilia. E l’Europa? Zitta e silente. Lo ribadirò mercoledì alla commissione Schengen che mi audirà con i colleghi Santelli e Solinas. E ribadirò che intravedo occhi sgargianti in chi si sfrega le mani per gestire un nuovo business dell’accoglienza, che magari diventerà il business della quarantena». Collocare i migranti è ormai un impegno quotidiano delle prefetture. Si cercano posti disponibili ovunque (gli extracomunitari giunti a Pozzallo andranno al Cara di Bari) e luoghi che consentano un periodo di quarantena come prevedono le norme anti covid. I sindacati di polizia Fsp e Mp hanno spiegato che tra i numerosi tunisini arrivati a Lampedusa, 25 sono risultati positivi al test sierologico per il coronavirus. Numeri confermati dalla Regione, anche se i primi dieci sottoposti a tampone sono negativi e per gli altri si attende l’esito.
Stamattina non era previsto alcun trasferimento da Lampedusa, ma col passare delle ore la situazione è mutata: un pattugliatore della Guardia di finanza è stato mandato nell’isola per caricare a bordo 170 migranti presenti ed entro domani altre 280 persone dovrebbero l’asciare l’isola: 80 stasera e 200 domattina, col traghetto di linea per Porto Empedocle. Se tutti sono d’accordo nel definire quella attuale una situazione d’emergenza, il sindaco di Lampedusa la fa risalire al passato e attacca il leader della Lega Matteo Salvini che giovedì è stato in visita nell’isola. «Salvini continua a comportarsi da mentitore seriale, sostenendo che quando lui era ministro ‘non c’erano più sbarchì: nulla di più falso. Quando lui era ministro gli arrivi a Lampedusa sono sempre proseguiti, basterebbe leggere i report del ministero degli Interni per verificare quello che sto affermando. Forse allora non è venuto a Lampedusa proprio per non dovere negare l’evidenza. È venuto adesso per pura propaganda politica». Ma Salvini trova un alleato in Musumeci, che pur senza nominarlo, si chiede «perché a parità di condizioni climatiche rispetto allo scorso anno gli arrivi aumentano in modo così sensibile?” E’ fuor di dubbio che sulla questione migranti si gioca una partita politica. E così Giorgia Meloni, davanti allo sgombero della baraccopoli di Cassibile, a Siracusa – dove alloggiano gli stagionali per la raccolta degli ortaggi – parla di «vittoria di Fratelli d’Italia che si è battuta per chiedere sicurezza e decoro insieme a cittadini e associazionii spesso accusati ingiustamente di razzismo». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA