Si aggiorna rapidamente la mappa della diffusione della variante Omicron, indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) come la più recente delle "varianti di preoccupazione", le cosiddette Voc, accanto a quella attualmente dominante, la Delta, e alla Alfa, Beta e Gamma, scivolate in secondo piano. Sono 33 i casi della variante Omicron (B.1.1.529) finora confermati in Europa, rende noto il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), e si allunga l’elenco dei Paesi che registrano le sequenze genetiche della nuova variante del virus SarsCoV2.
Per quanto riguarda i casi in Europa, le segnalazioni ricevute dall’Ecdc arrivano da otto Paesi dell’Unione Europea e dello Spazio economico europeo: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo. Tutti i casi confermati, rileva l’Ecdc, hanno una storia di viaggi in Paesi africani, alcuni dei quali hanno preso voli in coincidenza in altre destinazioni tra l’Africa e l’Europa. Tutti i casi per i quali sono disponibili informazioni sulla gravità erano asintomatici o con sintomi lievi.
I dati aggiornati della piattaforma Gisaid segnalano intanto che 11 Paesi di cinque continenti hanno finora depositato oltre 160 sequenze della variante Omicron. La maggior parte (114) proviene dal Sud Africa, seguito a distanza dal Botswana (19). Sono 5 le sequenze depositate dall’Australia, altrettante da Hong Kong, 2 dal Canada e 1 da Israele. Le sequenze che arrivano dall’Europa provengono al momento da cinque Paesi, compresa l’Italia, con 5. L’Olanda ne ha depositate 12, la Gran Bretagna 4. 1 la Germania e 1 il Belgio.