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Vaccini, porta figlio all’hub di Catania, ma è positiva: scoppia il caos

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania – Ci risiamo. All’hub vaccinale di S. Giuseppe la Rena non c’è mai pace e periodicamente si ripresentano le code di sempre. Ieri è stata una giornata campale con oltre 200 persone in fila in attesa del proprio turno, senza una sedia per riposarsi, né una pensilina per ripararsi dal sole. Non osiamo pensare se gli assembramenti dovessero ripresentarsi nelle prime giornate di caldo cosa accadrà… Basterebbe comunque dotare gli addetti di alcune sedie per evitare di assistere ad anziani sfiniti che si appoggiano alle transenne… Le attese – secondo quanto raccontato da alcuni cittadini in fila, si sono protratte per oltre due ore e mezza.

Abbiamo contattato l’ufficio del team Covid dell’Asp per conoscere quali intoppi hanno provocato l’assembramento di ieri. La risposta è arrivata nel volgere di poche ore. L’Asp ha reso noto che l’assembramento di i è stato causato da due episodi che hanno allungato le procedure di vaccinazione. «Il primo – ha spiegato lo stesso commissario Covid, Pino Liberti – ha riguardato l’arrivo nel centro vaccinale dei carabinieri che si sono soffermati con i medici vaccinatori per alcune ore. La vicenda riguarda una delibera del Comune di Motta S. Anastasia con la quale, diverso tempo fa, sarebbero stati vaccinati alcuni componenti del comitato Covid del Comune etneo». (Il dettaglio dell’episodio è riportato anche nelle pagine delle cronache nazionali, ndr).

«Il secondo intoppo – racconta sempre il commissario Liberti – si è verificato intorno a metà mattinata, quando all’interno del centro si è presentata una mamma che accompagnava il figlio che doveva essere vaccinato. Visto che accanto alle postazioni per le inoculazioni del siero ci sono gli addetti che continuano ad effettuare i tamponi, la genitrice ha pensato bene di andare a farsi controllare». Nel fratempo le procedure vaccinali sono andate avanti, ma d’un tratto la madre del ragazzo è tornata precipitosamente verso i vaccinatori e ha detto: “Sono risultata positiva”. «A questo punto – continua il commissario Liberti – il centro vaccinale è andato in tilt e tutte le persone che erano già dentro in attesa del loro turno sono state invitate ad andare fuori. Nel frattempo le squadre di medici e infermieri hanno allertato gli addetti alla sanizzazione dei locali e si è provveduto a disinfettare tutte le aree in cui erano transitati madre e figlio e solo dopo aver finito quedsta operazione le vaccinazioni sono riprese. Tutta questa procedura ci ha fatto perdere diverse ore. Ecco perché fuori dall’hub si è creata una lunga fila di cittadini. Purtroppo – ha aggiunto Liberti – Noi facciamo il possibile per evitare che questi episodi accadano, ma il fatto occasionale e improvviso può verificarsi».

Il responsabile della complessa macchina vaccinale in provincia ha aggiunto che già forse lunedì o al massimo martedì saranno resi noti gli altri 6 hub vaccinali della provincia e la situazione migliorerà. Tra questi nuovi centri c’è senz’altro quello di Acireale che verrà allestito al Palatupparello. Quanto all’Odissea di cittadini che hanno lamentato di aver atteso il loro turno per essere vaccinati con Astrazeca, ma poi sono stati rimandati a casa perché potevano essere vaccinati con Pfizer il commissario ha allargato le braccia: «I cittadini si prenotato sulla piattaforma delle Poste. Poi, quando si presentano da noi con la prenotazione, il medico fa loro una anamnes e se riscontra che non possono essere vaccinati con AstraZeneca allora li riprenota con Pfizer». Ma non è possibile evitare questa procedura burocratica, magari risolvendo il problema alla fonte, alla prenotazione? «No, perché è la piattaforma delle Poste a indicare il siero da inoculare. Poi se una volta giunto a destinazione all’hub il paziente risulta non idoneo noi non possiamo somministrarli AstraZeneca e neanche Pfizer».

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