Palermo – «Il ministero della Salute invierà degli ispettori subito per verificare le procedure»: lo ha spiegato il direttore della prevenzione del ministero, Gianni Rezza, al Tg1, intervenuto sul caso delle morti sospette in Sicilia in seguito alle quali è stata decisa la sospensione di un lotto del vaccino di AstraZeneca. «L’Istituto superiore di sanità farà immediatamente tutte le verifiche del caso e tutte quelle analisi che servono a stabilire qual è la qualità delle fiale appartenenti a questo lotto. Ci vorranno comunque alcuni giorni circa una settimana».
Il blocco precauzionale per un lotto di vaccini anti-Covid AstraZeneca è stato disposto in Italia. Dopo la segnalazione di «tre eventi avversi fatali» legati, secondo i primi accertamenti, a trombosi e coaguli del sangue, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha emesso in via precauzionale un divieto di utilizzo del lotto ABV2856 – distribuito in tutte le Regioni – su tutto il territorio nazionale. I decessi riguardano tre militari in Sicilia, ai quali erano state somministrate dosi dal lotto indicato. Ma l’allarme si estende anche ad altri Paesi Ue che, per un lotto differente finito sotto accusa, hanno deciso di fermare le vaccinazioni col farmaco AstraZeneca. Ciò anche se, al momento, non è ancora stato provato un nesso di causalità tra decessi e vaccino e la stessa Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha affermato che si può continuare ad utilizzarlo mentre sono in corso indagini più approfondite. Una conferma in tal senso arriva anche da un un colloquio telefonico del premier Mario Draghi con la presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen, dal quale sarebbe emerso che non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino Astrazeneca. La stessa azienda ha sottolineato in serata che da un’analisi dei dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni «non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino».
Per quanto riguarda l’Italia, l’Aifa sta effettuando tutte le verifiche, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i NAS, che stanno effettuando il sequestro delle dosi interessate in tutte le Regioni. La decisione di ritirare un lotto, ha precisato il direttore generale Aifa Nicola Magrini, «è una misura cautelativa, consente di ispezionare nel dettaglio il lotto, fare esami sulla qualità del prodotto e verificare le circostanze. Allo stesso tempo i dati di tutti i paesi arrivati dall’Ema sono rassicuranti». Ad oggi, nel nostro Paese tre sono i casi di morti sospette segnalati, tutti in Sicilia. Il primo riguarda un militare della Marina Militare in servizio ad Augusta (Siracusa), Stefano Paternò di 43 anni, morto per un arresto cardiaco dopo essersi sottoposto il giorno precedente alla prima dose di vaccino dal lotto bloccato oggi. Sul caso la Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta. Una decina le persone iscritte nel registro degli indagati per omicidio colposo: dalla società Astrazeneca fino al personale sanitario dell’ospedale militare.
Il secondo caso, sul quale la Procura di Catania ha aperto un fascicolo al momento senza indagati, è relativo al decesso di Davide Villa, 50 anni, agente della Squadra mobile, deceduto 12 giorni fa dopo l’inoculazione del vaccino proveniente sempre dal lotto oggi vietato. Una terza Procura, quella di Trapani, indaga sulla morte del maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, di 54 anni, stroncato da un infarto 48 ore dopo aver fatto il vaccino: l’autopsia avrebbe escluso qualsiasi nesso di causa ed effetto, ma la procura ha deciso di disporre ulteriori esami istologici.
L’attività di sequestro iniziata questo pomeriggio, per la quale allo stato non vi è alcuna correlazione diretta con i casi di decesso segnalati, viene svolta in via cautelativa al fine di procedere alle opportune analisi cliniche per confutare la pericolosità del farmaco. Le attività dei Carabinieri Nas sono in corso di svolgimento presso tutti gli HUB di distribuzione e i centri di vaccinazione dove sono stati consegnati complessivamente 249.600 dosi, al fine di porre a vincolo i quantitativi non ancora somministrati e presenti in giacenza. Le indagini, affidate al Nas di Catania, sono dirette dal Sostituto Procuratore Gaetano Bono della Procura della Repubblica di Siracusa sotto il coordinamento del Procuratore Capo Sabrina Gambino.