CATANIA – Ruggero Razza non è preoccupato tanto dall’ambiziosa fase 2 dei vaccini in Sicilia, quanto da quello che sta vedendo nelle strade e nelle piazze delle città siciliane: «Gli assembramenti rischiano di vanificare la campagna di vaccinazioni», dice l’assessore alla Salute. Alla vigilia del primo giorno delle prenotazioni nella piattaforma Regione-Poste e all’inizio della settimana che riporterà l’Isola in zona gialla.
La tensione c’è, ma Razza ritiene che oggi non ci saranno brutte sorprese. Dalle 10, infatti, i cittadini siciliani con più di 80 anni, compresi quelli nati nel 1941, possono accedere al form prenotazioni.vaccinicovid.gov.it, raggiungibile anche attraverso il sito web della Regione Siciliana, il portale siciliacoronavirus.it e tutti i siti delle aziende del sistema sanitario regionale. In tutto sono teoricamente 320mila persone, molte delle quali poco avvezze alla tecnologia.
«Per questo ci sarà a disposizione un call center (numero verde 800.009.966 attivo da lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 esclusi sabato e festivi, ndr), ma si potrà prenotare negli uffici postali e, quando l’azienda ci darà il via libera, anche con il palmare di ogni postino che gira per le strade della nostra Sicilia», dice Razza. Che, con una punta sardonica rivendica che «siamo davvero, al di là delle elucubrazioni dei soliti noti, la prima Regione ad attivare una vera piattaforma integrata con Poste Italiane, poiché quella del Lazio, che peraltro ha mostrato più di qualche problema, è stata riadattata e non presenta l’integrazione di tutti i servizi».
Al netto delle soluzioni hi-tech, resta il problema di chi, fra gli ultraottantenni, non può uscire di casa. «In tutti i canali di prenotazione – specifica Razza – è prevista l’opzione di scelta della vaccinazione a domicilio».
L’obiettivo, impegnativo, è di «fare fino a 5-6mila dosi al giorno». Ma ciò dipende dalla disponibilità dei sieri. Nell’ultimo piano trasmesso dal commissario nazionale Domenico Arcuri nelle forniture per la Sicilia si dovrebbero in parte recuperare i ritardi. Appena consegnate 35.100 dosi di Pfizer e 5.400 di Moderna, ecco il calendario delle prossime settimane: 41.120 e 9.400 da oggi al 14 febbraio; 43.290 di Pfizer fra il 15 e il 21; 46800 di Pfizer e 35.900 di Moderna dal 22 a fine mese.
E questo punto s’intreccia con l’arrivo del nuovo vaccino di AstraZeneca, destinato agli under 55 di scuola, forze dell’ordine e operatori dei servizi essenziali. «Oggi dopo un confronto in conferenza Stato-Regioni in cui spero si concorderà un calendario comune per partire tutti con le stesse categorie, farò il punto con dirigenti e uffici».
In tutto il mese, in Sicilia, è previsto l’arrivo di circa 120mila dosi di AstraZeneca, un siero del quale «essendo prescritto il richiamo almeno dopo tre mesi dalla prima inoculazione, si possono usare tutte le dosi al cento per cento». Questo il cronoprogramma annunciato da Arcuri sul prodotto inglese per la Sicilia: 20.500 dosi questa settimana, 23.200 dal 15 al 21, altre 59.200 dal 22 a fine mese. Se fosse davvero così, la sfida per il governo regionale sarà «ottimizzare una somministrazione che comincia a diventare davvero di massa».
E dunque l’auspicio di Razza è partire anche con AstraZeneca entro fine febbraio, «potenziando al massimo i canali». Con due strategie parallele: «Innanzitutto con i canali extra-ospedalieri: un account specifico per i medici di famiglia, che saranno in prima linea assieme alle farmacie, per coinvolgere le quali nella somministrazione firmerò a giorni un protocollo con Federfarma. E poi, accanto ai 60 centri vaccinali attivi, creare nove hub provinciali per accogliere i cittadini coinvolti».
A Palermo è certo che sarà usato un padiglione della Fiera del Mediterraneo, anche a Messina si ipotizza l’area fieristica, mentre a Catania si cerca una soluzione alternativa alle Ciminiere.