Covid-19
Vaccini: a Catania la carica dei 30 mila over 16 Per i fragili però mancano fiale di Moderna
Catania – In meno di 4 giorni dall’apertura della prenotazioni riservate agli over 16 si sono iscritti in tutta la provincia oltre 29mila giovani e il dato è sempre in aggiornamento. Il numero, che in tutta la Sicilia supera le duecentomila prenotazioni, sta a significare che la popolazione dei nostri ragazzi non ha paura del vaccino ed è cosciente che soltanto attraverso una adeguata campagna vaccinale si riuscirà ad uscire dall’emergenza. Un insegnamento anche per tutti quegli anziani che per paura del vaccino sono ancora senza copertura e rischiano di risvegliarsi in autunno nuovamente in emergenza. Poi c’è l’altro rovescio della medaglia. Con questa vaccinazione i giovani si rendono liberi da eventuali restrizioni e col green pass cominceranno a viaggiare senza problemi.
Sul fronte della campagna, come è ovvio, non mancano i problemi. Alcuni giorni in una riunione all’Asp per pianificare le prossime tappe della vaccinazione sul territorio, alla ricerca dei soggetti fragili non vaccinati, l’ufficio che ha in mano la distribuzione dei sieri avrebbe comunicato che non esiste una consistente disponibilità di vaccini Moderna per ampliare la immunizzazione e che a malapena ci saranno le dosi per i richiami. A questo punto i responsabili avrebbero cambiato programma prevedendo, a breve, la distribuzione ai medici di famiglia di dosi Pfizer già diluite che andranno a sostituire i vaccini Moderna che stanno mancando.
E’ chiaro che un cambio di strategia in questo momento fondamentale per l’intera campagna vaccinale non fa altro che ritardare le procedure e allontanare quel traguardo che dovrebbe essere raggiunto entro la fine dell’estate. Inoltre non si capisce bene come mai ci siano i sieri per vaccinare a breve 30mila over 16 e non si riescano a trovare le dosi necessarie per cominciare la battaglia fondamentale sul territorio, quella della immunizzazione di ampie fette di popolazione che sono rimaste scoperte per le più svariate cause: la paura a vaccinarsi, l’impossibilità a raggiungere gli hub, la poca voglia se non dietro convincimento dei medici di famiglia che nelle ultime settimane hanno fatto registrare numeri molto significativi di vaccinazioni, se messi in raffronto con i dati che arrivano dagli hub.
Ieri all’hub di S. G. La Rena lieto fuoriprogramma. Una parte del coro del Teatro Massimo Bellini -tornato a esibirsi con grande disponibilità- ha intrattenuto gli utenti stemperando l’ansia per l’inoculazione. «Non mi stancherò mai di ringraziare i vertici del Teatro, il commissario straordinario Daniela Lo Cascio e il soprintendente Giovanni Cultrera, per avere aderito a questa iniziativa in un momento complicato anche per il mondo della cultura e dell’arte – ha detto il commissario per l’emergenza Covid Pino Liberti – vogliamo leggere questi momenti di svago e leggerezza uniti a quello della vaccinazione, come l’apertura di una nuova stagione, un nuovo inizio carico di ottimismo». Liberti quindi ha infine ringraziato singolarmente tutti i componenti del coro.
Il commissario parla di ottimismo, ma sa bene che l’ottimismo vero potrà arrivare quando buona parte degli oltre centomila fragili e over70 e 80 sarà convinto e vaccinato contro il Covid. Sul giornale di ieri il prof. Bruno Cacopardo, uno dei massimi infettivologi catanesi e siciliani, ha spiegato che sarà proprio la percentuale di vaccinazione a certificare se la campagna contro il Covid sarà vinta o no. E davanti a un così gran numero di non vaccinati, soprattutto delle fasce deboli, l’infettivologo non ha potuto far altro che dire che così il rischio è che in autunno il Covid potrebbe rialzare la testa tornando ad essere virulento. «La partita – ha spiegato l’esperto – bisognerà chiuderla entro l’estate». Visti i tempi molto dilatati del piano vaccinale riservato ai fragili appare difficile che il traguardo sarà raggiunto nei tempi previsti. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA