Una donna su 6 partorisce col Covid e una su 2 non è vaccinata: sos gravidanza

Di Redazione / 27 Gennaio 2022

"Una donna in gravidanza su sei partorisce con il Covid". È la rilevazione della Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, fatta attraverso il network degli ospedali sentinella che monitorano l’andamento della curva pandemica. Ad analizzare i dati relativi alle donne incinte ricoverate nelle aree Covid dei reparti di Ginecologia e Ostetricia sono stati 12 ospedali aderenti alla rete sentinella. "Su un totale di 404 parti eseguiti nelle 12 strutture sanitarie nella settimana dal 18 al 25 gennaio, 65 sono avvenuti in area Covid. Complessivamente, dunque, il 16% delle gravide ha contratto l’infezione da Sars-Cov-2 e ha partorito con il Covid", evidenzia il report.

"La presenza di pazienti gravide positive pone un problema dal punto di vista gestionale: a differenza di tante altre condizioni di positività che possono essere gestite in reparti multidisciplinari, una partoriente positiva al Covid va ricoverata nei reparti di Ostetricia e questo impone la duplicazione dei percorsi per l'assistenza di pazienti negative e positive, che devono essere separate, con il conseguente raddoppio delle risorse necessario – osserva Giovanni Migliore, presidente Fiaso – È un impegno importante e ulteriore per le aziende sanitarie e ospedaliere che da due anni sono in prima linea nell’emergenza. Occorre rivolgere ancora una volta un appello alla vaccinazione a tutte le donne incinte che ancora non hanno aderito alla campagna”. 

“L'Asst Spedali Civili di Brescia è, dall’inizio della pandemia, hub per la gestione dei parti Covid per tutta la Lombardia orientale. Per questo la percentuale di parti Covid nel nostro ospedale è ancora più alta della media nazionale: il 25% delle puerpere nella settimana del 18-25 gennaio era positivo al tampone. L’esperienza maturata grazie alle oltre 3.000 madri che hanno scelto la nostra struttura nel 2021, ci ha permesso di strutturare percorsi dedicati per garantire la sicurezza di madri, bambini e operatori – sottolinea il direttore generale della Asst Spedali Civili di Brescia, Massimo Lombardo -. Ci preoccupa il dato delle donne in attesa che hanno deciso di non vaccinarsi: la profilassi vaccinale è sicura per la madre e per il bambino, protegge entrambi durante la gravidanza e difende il bambino dal virus anche dopo la nascita. Vaccinarsi è il primo regalo che una madre può fare a suo figlio". 

Una donna incinta su due (47%) infatti non è vaccinata secondo quanto emerge dall’indagine. «Il rischio, con l’ampia circolazione di Omicron, di avere l'infezione da SarsCov2 durante i 9 mesi, nei quali la donna è più suscettibile, è altissimo e può generare complicanze nella gravidanza, per la salute della donna e del bambino. È necessario insistere – dichiara ancora Giovanni Migliore – sulla necessità di vaccinarsi in gravidanza per prevenire l’infezione e minimizzare rischi di complicanze». 

Complessivamente, è stata analizzata la condizione vaccinale di tutte le 404 partorienti, sia le donne positive al virus sia le donne senza infezione: la percentuale delle vaccinate era solo del 53%. Di contro, questo significa che il 47% delle donne in attesa e in procinto di partorire non aveva ancora fatto la profilassi vaccinale contro il virus Sars-Cov-2, nonostante sia raccomandato dal Ministero della Salute e dalle società scientifiche dei ginecologi e dei pediatri. 

 «Il ruolo dei ginecologi è fondamentale per fugare le paure di una donna in attesa», sottolinea Migliore. 

 

Pubblicato da:
Alfredo Zermo