Terza ondata, scuole, posti letto: Musumeci a 360° sul Covid in Sicilia

Di Redazione / 26 Novembre 2020

PALERMO – «I dati sui contagi mutano con estrema facilità. Gli scienziati sostengono che ci possa essere un ritorno virulento del virus nel mese di gennaio, dopo il calo di tensione che inevitabilmente nelle famiglie si registrerà durante il periodo natalizio. Bisogna sempre tenere alta l’attenzione ed essere pronti a non farsi cogliere impreparati». Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, questa mattina a margine della presentazione dell’inizio dei lavori dell’ex ospedale militare di Palermo, all’interno della caserma “Michele Ferraro”.

Incalzato dai giornalisti, il governatore ha parlato a 360 gradi dell’emergenza coronavirus in Sicilia e ha insistito a lungo sul non farsi trovare impreparati:  «Noi abbiamo fatto e continueremo a fare il nostro dovere fra mille difficoltà, tanti problemi con disservizi e ritardi come avviene in ogni parte d’Italia – ha detto -. Ma il sistema è sotto controllo e non lo abbiamo mai perso di vista neppure per un giorno».

In Sicilia secondo Musumeci «abbiamo sufficienti posti letto in Sicilia per i ricoverati Covid e terapie intensive per potere affrontare ogni evenienza. E’ chiaro che il numero dei posti letto non è infinito, come non è infinito il numero dei medici. In tutta Italia mancano oltre 3 mila anestesisti e rianimatori e il fenomeno si presenta anche in Sicilia».

Sulle ispezioni avviate dal ministero della Salute per il sospetto di numeri non corrispondenti alla realtà nelle strutture saniatrie siciliane, Musumeci ha spiegato: «I controlli dei Nas negli ospedali siciliani? Li abbiamo chiesti e invocati noi. Speriamo che continuino anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi».

«Per noi – ha aggiunto – è importante sapere e capire che tutto il sistema sanitario sia tenuto sotto costante monitoraggio. Il mio compito è quello di guidare la comunità siciliana fuori da questo tunnel nel più breve tempo possibile».

Un cenno anche sulla mozione di censura per il suo assessore alla Salute, Ruggero Razza: «Cosa accadrà oggi all’Assemblea regionale siciliana? Se avessi la palla di vetro lo potrei dire – la risposta di Musumeci – . Aspettiamo gli eventi, è chiaro che questo rito si ripete ogni due mesi. Pazienza: le cicale e le formiche, c’è chi canta e chi lavora». E le tensioni degli ultimi giorni nella maggioranza? «Non mi occupo di tensione, non faccio l’elettricista», ha replicato con una battuta.

Sulla possibile riapertura delle scuole, invece, il governatore ha detto che «l’apertura e la chiusura delle scuole risponde al dato epidemiologico. Non è possibile stabilire una regola fissa per tutto il territorio nazionale». «Io ho sempre detto che la scuola è l’ultimo spazio che vorrei chiudere- ha detto ancora -, noi abbiamo evitato di chiudere le scuole materne, le elementari e le medie anche per i disagi di carattere sociale che la chiusura di questi istituti potrebbe determinare. Se dovesse essere necessario, però, se il Comitato tecnico-scientifico dovesse suggerirci la necessità di chiudere, lo faremo».

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