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Sicilia, nuovo piano della Regione su rientri, shopping e ristoranti

Di Andrea Lodato |

Catania – La Regione elabora un piano in 3 punti per garantire ai siciliani un periodo di feste da vivere in libertà e in sicurezza. Partendo al presupposto che senza la seconda, inevitabilmente si rischia di dovere fare a meno della prima. Già poche ore dopo il varo del nuovo Dpcm del governo nazionale, letti e riletti i provvedimenti, l’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, ha convocato una parte dei componenti del Comitato tecnico scientifico regionale: agli esperti l’assessore ha chiesto l’analisi e l’elaborazione di una serie di provvedimenti che dovrebbero servire, appunto, a far scorrere, per quanto possibile, serene le festività di fine anno. Le proposte del Comitato saranno consegnate stamattina dall’assessore al presidente della Regione, Nello Musumeci, per una valutazione collegiale che porterà, poi, all’emissione di un provvedimento regionale.

Provvedimento che, naturalmente, sarà varato quasi certamente d’intesa con il governo nazionale, proseguendo con quello spirito sinergico che, al di là di qualche conflitto fisiologico, ha contraddistinto i rapporti diretti tra il ministro Speranza e l’assessore Razza. E tanto più in questo caso sarà importante l’azione coordinata tra Stato e Regioni, dal momento che una delle emergenze da fronteggiare sarà quella del rientro dal Nord di tantissimi studenti e tanti lavoratori. Il controllo dei rientri è al punto primo del piano della Regione. Al secondo c’è il controllo dello shopping nelle città metropolitane e al terzo la massima attenzione sul probabile riempimento (affollamento) dei ristoranti nelle giornate festive.

Per quanto riguarda il rientro dal Centro-Nord, la Sicilia fu la regione che per prima a marzo si attrezzò per cercare di porre un argine e un controllo al contro esodo, con la registrazione di chi arrivava nell’Isola e con controlli più rigidi in stazioni e aeroporti. In questo caso gli arrivi dovrebbero essere più diluiti, a marzo scorso il rientro fu brusco e quasi improvviso seguito alla dichiarazione del lockdown prima in alcune aree del Nord ed esteso poi in tutto il Paese. Si presume che stavolta gli arrivi cominceranno dal 15 dicembre, e, soprattutto dall’estero per evitare la quarantena obbligatoria prevista dal nuovo Dpcm, non andranno oltre il 21 dicembre.

La Regione con il suo Cts, quindi, sta valutando se sia il caso, e sia possibile, attivare controlli sanitari nelle stazioni e negli aeroporti. Si attende di capire, in questo senso, quali provvedimenti verranno, appunto, adottati a livello nazionale e dalle altre regioni, se verranno resi obbligatori i tamponi in partenza o nelle 48 ore successive all’arrivo come avviene ancora adesso da molti Paesi esteri, area Schengen compresa. Di sicuro la Regione vorrebbe coinvolgere i medici di base per un’azione di monitoraggio e controllo più diretto sulla popolazione. Non ci sarà nessuna blindatura dei confini, del resto improponibile, chi arriva sarà il benvenuto, ma è chiaro che, al di là dei provvedimenti che verranno adottati dal governo regionale, ancora una volta quel che si chiede è anche l’assunzione di responsabilità da parte di chi torna in Sicilia a trovare i propri parenti. Magari con test e tamponi fatti a prescindere dagli obblighi di legge.

E responsabilità e buon senso dovrebbero essere i migliori alleati delle istituzioni anche nel contenimento del rischio di assembramenti nei negozi e nei centri commerciali delle aree metropolitane della Sicilia, dove si attende nei prossimi giorni, e nei prossimi weekend, la folla dello shopping di Natale. Anche su questo aspetto, comunque, la Regione varerà un suo protocollo, che, d’accordo anche con le associazioni dei commercianti, dovrebbe prevedere il controllo dei flussi di clienti e l’applicazione rigorosa delle misure di sicurezza già previste da mesi, probabilmente a partire dal controllo della temperatura e dalla massima inflessibilità sull’obbligo di indossare “bene” le mascherine e il possibile mantenimento (questo meno semplice) delle distanze di sicurezza. Controlli analoghi dovrebbero essere messi in atto, infine, per evitare che i pranzi festivi nei ristoranti si trasformino in mense sterminate dribblando i limiti e le regole.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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