PALERMO – «Spero in una svista, in un errore di valutazione del Comitato Tecnico Scientifico. Sembra di essere su ‘Scherzi a partè «. Così Nello Musumeci, presidente della Regione siciliana, poco fa in diretta con il programma di Raiuno «Oggi è un altro giorno», condotto da Serena Bortone. “Anche un bambino, se mette a confronto i dati della Sicilia con quelli di altre 6-7 regioni – ha aggiunto Musumeci – si rende conto che si tratta di una grave sbavatura. Non protesto, la mia è amarezza. Questa decisione affrettata e superficiale incoraggia chi vuole andare in piazza».
La scelta del Governo Conte di inserire la Sicilia nella zona arancione è stata “scriteriata”, “mi auguro che si sia trattato di una svista”. Musumeci rincara la dose anche in un’intervista all’Adnkronos. “Per carità sono felice per il Lazio la Toscana o la Campania – dice – ma mi chiedo perché loro sono gialli e noi arancioni? L’ho chiesto anche al ministro della Salute Speranza, quando mi ha telefonato per comunicarmi, e non per concordare, la scelta adottata”. Per Musumeci “non c’è una risposta scientificamente valida”. “Noi non siamo assolutamente in sofferenza – dice Musumeci -. Abbiamo solo 148 posti occupati in terapia intensiva con una disponibilità di 400 posti, abbiamo il 60 per cento di posti liberi per i positivi che necessitano di un ricovero. Non abbiamo avuto bisogno di convertire tutti gli ospedali nell’isola consentendo quindi la normalità per le altre patologie. Stiamo eseguendo centinaia di migliaia di tamponi rapidi e abbiamo reclutato 3.000 operatori. E a fronte di tutto questo, a Roma, si decide in maniera scriteriata. Voglio davvero augurarmi che sia una svista”.
“Anche noi ci chiediamo perché la Sicilia è arancione – dice ancora Nello Musumeci – è una domanda che sorge spontanea quando si mettono a confronto i dati della nostra regione con quelli di almeno altre 4 o 5 regioni della penisola rimaste, ben per loro, zone gialle. Molti sostengono essere stata una scelta dettata da pregiudizi politici. Io ho il dovere di pensare che, invece, si sia trattato di una lettura svogliata e distratta del dato epidemiologico”. “Naturalmente da parte degli esperti, dei tecnici che operano a Roma e che propongono al governo le soluzioni da adottare”, dice. ‘I Siciliani sanno di avere un presidente di cui possono fidarsi. Per Nello Musumeci “i siciliani sanno di avere oggi a Palermo un presidente e un governo di cui possono fidarsi, lo hanno già sperimentato nel recente passato – dice – . Stiamo operando con un sistema sanitario che per 20 anni ha subito tagli e restrizioni, al punto che oggi in Sicilia, come nel resto d’italia, c’è una paurosa carenza di medici specialisti. Ci siamo divertiti nel passato con il numero chiuso in medicina con i dimezzamenti delle specializzazioni, con la programmazione ospedaliera fatta al centesimo dell’euro e oggi l’Italia tutta ne paga le conseguenze”.