Domani ci sarà il nuovo cambio di colori nelle Regioni italiane, anche se in realtà le modifiche saranno davvero poche, con la Sardegna che lascerà la zona rossa per diventare arancione e la Valle d’Aosta che farà il balzo inverso. La Sicilia come è noto invece resterà arancione, almeno per un’altra settimana, quindi fino a domenica 9, anche se c’è il concreto rischio che l’Isola rimanga semi blindata fino al 16 maggio, giorno tra l’altro in cui è previsto l’avvio della stagione balneare come stabilisce l’ordinanza, concordata con l’assessore all’Ambiente Tototo Cordaro, firmata dal governatore Nello Musumeci.
Tutti dipende dai numeri dei contagi: e la Sicilia purtroppo continua a stare sull’altalena, quando sembrano scendere, ecco una nuova impennata. E l’ultimo monitaraggio dell’Istituto superiore di Sanità ha evidenziato nell’Isola un indice di trasmissibilità ancora superiore a 1.
Ieri sono stati 1.000 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia su 27.029 tamponi processati, con una incidenza del 3,7%, ancora leggermente superiore alla media nazionale. La Regione è quinta in Italia per numero di contagi giornalieri. I morti sono stati 10. Il numero degli attuali positivi è di 24.773, con un decremento di 123 casi rispetto a ieri. I guariti sono stati 1.113. Negli ospedali i ricoverati sono 1.303, 34 in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 167, due in più rispetto a ieri. La distribuzione dei nuovi casi tra le province, vede Palermo con 357 casi, Catania 193, Messina 93, Siracusa 106, Trapani 14, Ragusa 102, Caltanissetta 51, Agrigento 60, Enna 24.
«I dati sul contagio nella nostra Isola, sebbene in calo e senza pressione sugli ospedali, non possono farci sentire al sicuro. E una fase molto delicata che potrebbe, per l’irresponsabile condotta di una minoranza, ricacciare la Sicilia in zona rossa», ha detto l’altro giorno il governatore Musumeci spiegando le ragioni che hanno portato a fissare a «metà maggio la apertura degli stabilimenti balneari – ha aggiunto -, dove gli assembramenti rischiano di vanificare ogni sforzo». Tuttavia – ha promesso il presidente della Regione – «se i dati della prossima settimana dovessero essere rassicuranti, potremmo disporre di anticipare l’apertura».
Bisognerà vedere se sulla curva epidemiologica dell’Isola ci saranno riflessi delle ultime festività – il 25 aprile e il Primo Maggio – che hanno inevitabilmente portato a nuovi assembramenti. Le spiagge di Catania per esempio ieri erano invase da tante persone che hanno anche voglia di aria aperta dopo un inverno di chiusure e restrizioni. In realtà però fino a sabato 15 – come prevede l’ordinanza regionale – sono sospese le attività degli esercizi balneari ma anche la fruizione delle spiagge libere e la balneazione in tutta l’Isola. Restano consentite, invece, manutenzione, montaggio e allestimento degli stabilimenti balneari e la pulizia della spiaggia di pertinenza.
La bella stagione e il fatto che a livello nazionale la situazione sta migliorando, possono però far ben sperare. La curva dei contagi in Italia flette ma questo non significa un liberi tutti, anzi con l’incognita delle varianti non bisogna abbassare la guardia, come ha sottolineato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro. «C’è una decrescita lenta della curva – ha spiegato snocciolando tutti i dati settimanali – l’Rt è a 0,85, sotto l’1 in quasi tutte le regioni. L’incidenza a 7 giorni è a 146 per 100 mila abitanti. L’età mediana dei contagiati è in diminuzione, 42 anni rispetto ai 43 della settimana precedente, così anche l’età mediana dei ricoveri, 66 rispetto a 67».
Per Brusaferro tutti gli indicatori confermano quanto la vaccinazione stia avendo degli effetti positivi. Ecco, un’accelerazione della campagna vaccinale può essere un fattore determinante per anticipare le riaperture. E in questo senso la Sicilia ora sembra essere sulla strada giusta. Ieri infatti c’è stato un novo record di vaccinazioni ieri in Sicilia. Negli hub e nei centri vaccinali di tutta l’Isola sono state somministrate 34.503 dosi, superando di oltre il 23% il target giornaliero di 28 mila dosi, assegnato dalla Struttura commissariale per l’emergenza Covid nell’ambito del Piano nazionale. Un incremento che conferma l’accelerazione della campagna.
«Le iniziative intraprese dalla Regione Siciliana per dare una spinta alle vaccinazioni – ha detto Musumeci – stanno dando i loro frutti. Il trend che rileviamo negli ultimi giorni è decisamente al di sopra dell’obiettivo quotidiano che ci è stato assegnato e il traguardo iniziale delle 50 mila somministrazioni al giorno è più vicino. Se avremo a disposizione le dosi e ci sarà consentito di aprire la campagna anche ai cittadini al di sotto dei 60 anni – aggiunge Musumeci – potremo essere presto in grado di raggiungerlo anche grazie alla rete di operatori e punti vaccinali che il governo regionale sta mettendo in campo su tutto il territorio. Una mobilitazione che vede anche il coinvolgimento di medici di medicina generale, farmacie, case di cura private, aziende e associazioni di volontariato».