Covid
Si torna in discoteca ma con il green pass: via libera dal Cts
Non si conosce ancora la data delle aperture. I dati e i recapiti dei clienti andranno mantenuti per 14 giorni.
Via libera del Comitato tecnico scientifico (Cts) alla riapertura in zona bianca delle discoteche, praticamente l’unica attività rimasta ancora chiusa in un’Italia che da lunedì, con la Valle d’Aosta che mancava all’appello, in base a un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, sarà tutta 'biancà e riaperta. Gli esperti nel parere che consegneranno al governo non hanno però indicato una data per la riapertura dei locali da ballo: ciò spetterà all’esecutivo Draghi. Nei giorni scorsi si è ipotizzata la prima decade di luglio, probabilmente il 10, il secondo weekend del mese. Il Cts ha anche fissato una serie di paletti: si potrà entrare in discoteca solo con il green pass (certificato di guarigione o di vaccinazione o tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti); andranno mantenuti i dati e i recapiti dei clienti per 14 giorni, in modo da consentire il tracciamento in caso di necessità, e gli ingressi saranno contingentati.
Il Cts, secondo quanto trapela, avrebbe discusso anche di scuola e dei protocolli in vista della riapertura a settembre, in particolare delle misure di distanziamento nelle classi. Su tutto incombe l’incognita della variante Delta, che potrebbe far rivedere i piani nelle prossime settimane o nei prossimi mesi. Intanto in Campania il governatore Vincenzo De Luca vara provvedimenti più restrittivi di quelli nazionali – facoltà concessa alle Regioni -, in primis il mantenimento dell’obbligo di mascherina all’aperto «in ogni situazione in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o quando si configurino assembramenti o affollamenti», recita l’ordinanza. "Si tratta del 95% dei casi – spiega il governatore in diretta social -, in ogni luogo non isolato – nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento – nonché nelle file, code, mercati o fiere ed altri eventi, o nei trasporti pubblici all’aperto quali traghetti, battelli, navi». Vietata inoltre la vendita di alcolici da asporto dopo le 22.
De Luca ha deciso anche sulla base di una situazione preoccupante da lui stesso denunciata. «Se prosegue così la vaccinazione a Napoli andiamo verso un nuovo lockdown nel giro di pochi mesi, dopo settembre», avverte il presidente, «nel territorio della Asl Napoli 1 tra i tanti cittadini convocati per la seconda dose o anche la prima si sono presentati un numero limitatissimo, su 839 mila residenti e vaccinabili vi sono 317 mila mancate adesioni. E’ un dato non sostenibile». E’ allarme anche nel Lazio per le vaccinazioni. «Bisogna correre più della variante Delta, ci servono 100 mila dosi di Pfizer entro luglio – dice l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato -, altrimenti dovremo spostare di una settimana le prenotazioni delle prime somministrazioni con Pfizer del periodo 11/15 luglio». Una buona notizia è che l’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato il via libera alla produzione del vaccino Johnson&Johson ad Anagni (Frosinone), nel sito della Catalent. La decisione è operativa da subito. Intanto il green pass ha già raggiunto un sesto degli italiani. «Oggi è un bel giorno, abbiamo sorpassato i 10 milioni di certificati Covid verdi digitali – ha detto il ministro dell’Innovazione tecnologica Vittorio Colao – e dato una piccola dimostrazione che quando lavoriamo insieme e lavoriamo bene con degli obiettivi comuni, riusciamo a lavorare ai migliori livelli europei». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA