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Sì alle cabine nei lidi, dall’8 via alle discoteche: tra le pieghe dell’ordinanza di Musumeci

Di Mario Barresi |

CATANIA – Tutti al mare. Con colpo di scena: nei lidi balneari, che in Sicilia riaprono dopodomani, si potranno affittare cabine “promiscue” (non solo a familiari), nel rispetto di norme igieniche, ma entrando «non più di una persona alla volta». E poi, seppur con il divieto di «assembramenti di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico», scatta il via libera dall’8 giugno, alle discoteche (ma con linee guida regionali da emanare) e a «manifestazioni, eventi e spettacoli». Ma già da oggi in Sicilia sono «autorizzate» quelle manifestazioni che «possano svolgersi con il pubblico distanziato e “in forma statica”» (per quest’ultimo concetto consultare il dpcm del 17 maggio e le circolari del Viminale). Sono le due curiosità fra le righe dell’ultima ordinanza firmata ieri da Nello Musumeci (57 pagine compresi gli allegati), in vigore da oggi al 14 giugno.

Ma il provvedimento più atteso era lo sblocco della mobilità fra regioni e lo stop alla quarantena anche in Sicilia. Una ritrovata “libertà” concessa da un decreto interministeriale (Trasporti e Salute) e dalla stessa ordinanza del presidente della Regione. Il governo nazionale disciplina la mobilità su tutto il territorio italiano e i controlli sanitari in porti e aeroporti. Musumeci chiude di fatto l’era della quarantena per chi entra in Sicilia a partire da oggi: rimane soltanto la sorveglianza sanitaria e l’obbligo di avvisare il medico di famiglia «in caso di insorgenza di sintomi riconducibili al Covid-19». Restano comunque a livello alto i controlli da parte dei dipartimenti di Prevenzione delle Asp.

«Ci uniformiamo alle direttive nazionali – ha spiegato  il governatore – non senza rivendicare la specificità di alcune misure regionali. Che sono importanti anzitutto per dare serenità a quanti arrivano nell’Isola. Il sistema sanitario deve essere il motore della ripartenza, ma abbiamo il compito di infondere sicurezza e serenità ai cittadini, senza dimenticare l’epidemia, ma provando a rimettere in moto le attività produttive e turistiche».

L’ordinanza, oltre a confermare tutte le attività già autorizzate (ma con regole mutuate dalle ultime linee guida nazionali della Conferenza delle Regioni del 25 maggio), sancisce l’apertura della stagione balneare dal 6 giugno. In spiagge e lidi siciliani si applicheranno le regole nazionali, pure sulle «attività sportive esterne».

Fra le novità, comunque annunciate, c’è la riapertura da oggi a piscine e strutture termali «che erogano i cosiddetti Livelli essenziali di assistenza». Consentite pure le lezioni pratiche delle autoscuole e dei corsi per la patente nautica. Confermato anche il riavvio dell’attività di catering, a partire dall’8 giugno.

E, sempre da lunedì prossimo, possono ripartire «manifestazioni, eventi e spettacoli». Dall’8 giugno riaprono anche discoteche, cinema e teatri all’aperto, per cui si attende però «l’emanazione di linee guida regionali».

Confermata la chiusura domenicale di tutti gli esercizi commerciali, tranne farmacie, edicole, fiorai, bar, mercatini agricoli, panifici e attività di ristorazione, con la possibilità però di consegne a domicilio di «generi alimentari e di prima necessità». Per quanto riguarda i centri commerciali e i supermercati, l’apertura nei giorni festivi sarà regolamentata, entro sabato 6 giugno, «in base alle indicazioni che organizzazioni datoriali e sindacali, già attivate, forniranno al dipartimento regionale delle Attività produttive».

Uno spiraglio, però, viene aperto da Musumeci per i negozi dei comuni «ad economia turistica», dove i sindaci – se in grado di garantire le misure di prevenzione e di contenimento – hanno «la facoltà di poter disporre con propria ordinanza» anche l’apertura nel giorno festivo. Fino al 14 giugno, «al fine di avviare le proprie attività e di garantire i relativi servizi al pubblico» e tenendo conto delle «possibili evenienze determinate dal ridotto numero di soggetti autorizzati a entrare», i titolari dei locali pubblici possono prolungare l’orario di apertura a (comunque non oltre le 23,30) e rinunciare al giorno settimanale di chiusura. È il caso, ad esempio, dei servizi alla persona come parrucchieri ed estetisti.

Ma la mascherina resta una compagna di viaggio di questa estate siciliana: anche nei luoghi pubblici all’aperto bisognerà indossarla laddove «non sia possibile garantire continuamente il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale» e di conseguenza, anche in spiaggia, il dispositivo dev’essere «sempre nella disponibilità del cittadino nella eventualità in cui ne sia necessario l’utilizzo». Nella fase 3, in Sicilia, sarà un memento. Per ricordarci che ancora non è finita.

Twitter: @MarioBarresi

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