Covid
Scuola, in Sicilia verso lo stop fino a domenica
Nell'Isola preoccupa l'aumento dei ricoveri, tasso al 30%. Gli hub di Palermo, Catania e Messina aperti fino a mezzanotte per vaccinare gli ove 50. Lagalla: "Giorni tecnicamente importanti per organizzarsi"
Più che i contagi, 7.803 in calo rispetto ai 12.949 del giorno precedente, in Sicilia preoccupa il tasso di ospedalizzazione dei positivi al Covid. Secondo l'Agenas l’isola è a quota 30%, sei punti in più rispetto alla media nazionale, con un ritmo d’incremento che farebbe ipotizzare, senza una inversione di tendenza, l’arrivo della zona arancione. I ricoverati sono 1.303 ricoverati, 42 in più rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 138, 5 casi in più, e un tasso di occupazione del 16%, un punto in meno della media nazionale.
Per contrastare l’avanza di Omicron, il governo Musumeci ha deciso di aprire gli hub di Palermo, Catania e Messina fino a mezzanotte agli over 50, per i quali è scattato l'obbligo del vaccino. «Faccio appello ancora una volta a tutti. La situazione ospedaliera – afferma il governatore Nello Musumeci – dimostra sempre di più come lo status vaccinale faccia la differenza, essendo tantissime le complicanze su tutti i pazienti non vaccinati. Mi aspetto, alla pari di questi ultimi giorni, un’adesione convinta».
Probabile che si vada, inoltre, verso una ulteriore proroga della vacanze di due giorni, in modo da mantenere chiuse le scuole fino a domenica prossima, decisione preannunciata dall’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla, che potrebbe essere ufficializzata già oggi dopo le verifiche della curva epidemiologica e un nuovo confronto con i sindaci che spingono per la Dad almeno sino a fine gennaio. "Se si fa riferimento a quanto richiesto dai presidi e dalle amministrazioni locali unanimemente, cioè di avere il tempo sufficiente per applicare le nuove e diverse modalità di gestione delle quarantene e dei servizi anticovid all’interno delle scuole, valutando anche il personale disponibile – ha detto l'assessore Lagalla – ecco credo che tre giorni e forse anche 5 siano tecnicamente importanti». Una soluzione complicata, a meno che la Sicilia non entri in zona arancione, a quel punto saranno i comuni a potere decidere in autonomia; in ambienti istituzionali circola la voce che addirittura la Sicilia potrebbe spingere per chiedere a Roma la zona 'rossa' per alleggerire gli ospedali in sofferenza, una ipotesi smentita dall’assessore alla Salute, Ruggero Razza.
I numeri, del resto, non sono affatto incoraggianti. «Nella settimana appena conclusa si è registrato nuovamente un aumento esponenziale del numero dei nuovi positivi, accompagnato da un forte aumento del numero delle persone ricoverate, dei nuovi ingressi in terapia intensiva e dei decessi», evidenzia i dati del dipartimento della Protezione civile elaborati dall’ufficio statistica del comune di Palermo. I nuovi positivi sono 66.909, il 140,6% in più rispetto alla settimana precedente e tre volte e mezzo il numero registrato 14 giorni fa. E’ aumentato di molto il rapporto fra tamponi positivi e tamponi effettuati, passato dall’8,7% a oltre il 20%. Il numero degli attuali positivi è più che raddoppiato, e ora a quota oltre 111 mila. Le persone in isolamento domiciliare sono 110.516, 60.138 in più rispetto alla settimana precedente. Sono morte 155 persone, (55 in più rispetto ai sette giorni precedenti.
Non si sono intanto registrati particolari problemi nel traffico marittimo tra la Calabria e la Sicilia, dopo l’introduzione delle nuove regole che impongono, per i passeggeri, il possesso del super Green pass. «Eravamo preparati – dice Pietro Franzone della Caronte&Tourist, la compagnia privata di traghettamento tra le due sponde dello Stretto -. Il traffico di passeggeri, auto e camion in arrivo ed in partenza non ha registrato problemi. Anche i passeggeri si sono dimostrati molto disponibili, ed altrettanto preparati nell’esibire, sia in formato cartaceo, che digitale, il documento sanitario indispensabile per l’imbarco». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA