PALERMO – Auto per strada dalle prime ore del mattino, alcuni runners al Foro Italico, diversi palermitani in strada nei pressi dei mercati rionali e dei supermercati. Tra le proteste dei commercianti, restano chiusi i centri commerciali e alcune categorie di negozi quali calzature, abbigliamento, barbieri, parrucchieri e centri estetici.
Controlli soprattutto in centro, mentre in alcune zone della periferia sembra un giorno senza troppe restrizioni. Dalla scorsa notte il capoluogo siciliano è in zona rossa, ma non a volte non sembra.
Oggi il mercatino di viale Campania è regolarmente aperto e popolato: tutto in piena regola, perché è consentita l’attività di ambulanti che vendono generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici.
Le scuole elementari, gli asili nido e le materne sono aperte così come le prime classi della media. Il Comune fa sapere che le ville comunali sono chiuse in linea con l’ordinanza del presidente della Regione Siciliana.
Palermo è quindi nell’occhio del ciclone con il bollettino di ieri dei contagi che nel capoluogo siciliano e nella provincia ha registrato 352 nuovi contagi, su un totale di 783 nell’intera regione. In calo, invece, i decessi (13), ma la pressione sugli ospedali crea non poche preoccupazioni con 1.082 (+57 rispetto a ieri) ricoverati in regime ordinario e 160 (+2) in terapia intensiva.
Numeri in crescita che vanno immediatamente tenuti sotto controllo, scontenti però gli imprenditori e i negozianti, costretti nuovamente a chiudere e con i ristori che tardano ad arrivare. Chiusi, come detto, i negozi di calzature e abbigliamento (tranne quelli per bambini) e i centri commerciali, aperti i negozi di generi alimentari, edicole, farmacie, tabaccherie e librerie. Consentito l’asporto e il domicilio in bar (fino alle 18) e ristoranti. «Viviamo in una situazione drammatica. La zona rossa in città è l’ulteriore disastro per il commercio, le attività turistiche e complessivamente per l’intera economia di Palermo – dicono in una nota la presidente e il direttore di Confesercenti Palermo, Francesca Costa e Michele Sorbera -. E’ evidente che il sistema messo in campo per ridurre i contagi non funziona. Lo abbiamo visto: nonostante le chiusure ripetute, i contagi restano alti».
«Serve cambiare registro e siglare protocolli che consentano alle imprese di lavorare in sicurezza: terziario, commercio e turismo sono ormai allo stremo. Con la campagna Portiamo le imprese fuori dalla Pandemia che partirà domani chiediamo proprio questo: regole nuove per convivere e superare la pandemia: un piano rapido dei vaccini, la ripartenza in sicurezza delle attività e interventi sul fisco e sulle imposte locali chiari e immediate” concludono.
Oggi il sindaco Orlando, intervento a a 24Mattino su Radio 24, ha spiegato di aver «chiesto zona rossa perchè i dati che venivano forniti dalla Regione Sicilia erano contraddittori, e probabilmente taroccati, come se essere in zona gialla, arancione o rossa fosse un concorso a premi, come se bisognasse fare buona figura».
«Ho chiesto che si adeguassero i provvedimenti a dati veri e no a dati fasulli – ha concluso – si tratta della vita delle persone ed è stata necessaria un’inchiesta giudiziaria per avere dei dati che sembrano affidabili e che denotano purtroppo la necessità per la città di Palermo di ricorrere alla zona rossa».