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Nas sequestra 100 mascherine anti coronavirus a Palermo

Di Redazione |

Circa 23mila articoli tra mascherine e prodotti igienizzanti irregolari sono stati sequestrati dai carabinieri del Nas in diverse operazioni effettuate in tutta Italia nell’ambito dell’emergenza sanitaria connessa alla diffusione epidemica di Covid-19. Gli interventi, eseguiti anche mediante verifiche incrociate su flussi commerciali import/export, hanno consentito di intercettare dispositivi e presidi medici privi di requisiti o importati su canali non ufficiali. Individuate e sequestrate 8.100 mascherine di varie categorie, dalle semplici antipolvere, a quelle chirurgiche fino ai dispositivi di protezione individuale (come FFP2), risultate irregolari, prive delle caratteristiche dichiarate da produttori e venditori e oggetto di importazione con modalità non consentite. Altro segmento commerciale caratterizzato dalla presenza di prodotti privi dei requisiti obbligatori è quello relativo agli igienizzanti: sempre negli ultimi giorni sono state bloccate 14.800 confezioni di prodotti vantanti qualità antimicrobiche e disinfettanti non possedute e peraltro in assenza di qualsiasi registrazione come biocidi o presidi medico-chirurgici. Nel corso delle operazioni, sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria 6 titolari di esercizi produttivi e commerciali e altri 16 sono stati sanzionati amministrativamente per complessivi 25 mila euro. Tra gli interventi, a Perugia il Nas ha deferito un imprenditore ritenuto responsabile di frode in commercio per aver prodotto e messo in vendita mascherine facciali dichiarate come Dispositivi di protezione individuale, ma risultate prive dei requisiti necessari. L’azienda in realtà operava la produzione in deroga e il commercio di semplici mascherine protettive, senza poterne documentare l’idoneità alle funzioni di elevata protezione dagli agenti infettivi.Il Nas di Roma, presso una sartoria gestita da cittadini extracomunitari, ha sequestrato 700 mascherine facciali, dal valore complessivo di circa 4.000 euro, in fase di distribuzione nella filiera commerciale della capitale. Erano prive della documentazione idonea alla commercializzazione. A Pescara, presso un’azienda all’ingrosso, sequestrate 70 mascherine poste in vendita ad un prezzo unitario superiore di circa il 400% rispetto a quello di fornitura, tanto da configurarsi una manovra speculativa punita dal Codice penale. Il Nas di Palermo, presso una ditta importatrice, ha sequestrato 100 mascherine protettive DPI, accompagnate da certificato di conformità rilasciato ad un produttore cinese diverso da quello che le ha materialmente realizzate.

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