Movida e assembramenti nel weekend, la Sicilia si sente già bianca: è quasi un “liberi tutti”

Di Maria Elena Quaiotti / 24 Maggio 2021

A Catania scene così, con centinaia di giovani che affollano le strette vie del centro storico nei pressi dei locali della movida anche ben oltre il coprifuoco, si vedono da settimane. Nell’ultimo weekend si sono ripetute. E in più si sono aggiunti i ristoranti all’aperto, con strade e piazze trasformate in giganteschi spazi dedicati al food&drink e alla socialità.

Ma – complici i dati dei contagi sempre più in calo – ora è tutta la Sicilia, dai centri storici alle spiagge, che sembra sentirsi già in bianco, come se non ci fosse più alcuna restrizione contro la pandemia. Il weekend ha visto sabato notte centinaia di persone assembrate a Catania nelle vie della movida notturna, mentre la prima domenica da “zona gialla” in Sicilia ha fatto registrare l’assalto a Taormina, dove si sono notati anche turisti stranieri, e al mare di Giardini Naxos, per prendere il sole e fare il bagno. Ma tutta l’Isola ha visto persone al mare. Stessa scena sui lungomari di Aci Castello e Catania, ma anche nella costa del Siracusano, con Marzamemi tra le mete preferite. Trafficate anche le strade che portano all’Etna. I palermitani si sono ammassati invece tutti a Mondello, con spiaggia piena e nessun controllo da parte delle forze dell’ordine. Letteralmente presi d’assalto anche i centri commerciali, che sono rimasti chiusi in zona rossa e arancione durante i weekend, mentre ieri sono ripartiti alla grande, con tantissima gente a fare shopping. Quasi un anticipo del “liberi tutti”.

Singolare l’occupazione a Catania dell’area attorno al Castello Ursino, con i tavolini anche nella zona pedonale che lo circonda, come mostra lo scatto di sabato sera pubblicato sulla pagina facebook “Lungomare liberato”. L’idea è geniale, lo ammettiamo, la location merita. Peccato che i tavolini, pur perfettamente distanziati e nel rispetto delle regole (non più di quattro persone per tavolo, per esempio), avessero infranto la prima delle regole, ovvero possedere l’autorizzazione all’occupazione di uno spazio pubblico di un certo pregio.

«No, non è autorizzato», hanno infatti confermato, a nostra domanda, dalle Attività produttive del Comune. E peccato che nessuno degli organi di controllo preposti, sabato sera (ma non sarà stata la prima volta) abbia avuto lo scrupolo di vigilare, magari redarguire, non diciamo per forza multare, ma almeno far togliere tavolini e quant’altro da uno spazio pubblico mai concesso ad un privato. Come può essere possibile? L’assessore alla Polizia locale, Alessandro Porto, avvisato ieri, ha assicurato l’invio di una pattuglia a controllo. Ma basterà?

Quello di Castello Ursino è solo un esempio, forse il più eclatante, dell’anarchia che regna in città, e non certo da quando siamo tornati in zona gialla, ma che nel fine settimana appena trascorso ha dato il “peggio” di sé. «È stato un weekend di monitoraggio – ha precisato il comandante della polizia locale Stefano Sorbino – la situazione che abbiamo visto sarà analizzata dall’amministrazione comunale insieme alla prefettura e alle forze di polizia per le giuste contromisure». Contromisure che dovranno essere più incisive di quelle viste proprio nel fine settimana appena trascorso.
Qual è stata la situazione (ri)vista? Ci sono ristoratori e locali “virtuosi”, che rispettano il suolo pubblico a loro assegnato, le norme anticontagio, l’orario di chiusura, se pur a malincuore. E poi ci sono, non da oggi, locali che “sforano” regolarmente piazzando tavolini dove possono, chiudendo all’orario solo in caso di arrivo di controlli, non evitando gli assembramenti almeno davanti al proprio locale, che è una delle regole non certo revocata con il ritorno in zona gialla. Assembramenti la cui responsabilità, in primo luogo, è dei cittadini che li creano o ci si “infilano”.

Una cosa è certa, il “coprifuoco” ormai non spaventa più nessuno, a giudicare dalle immagini di venerdì e sabato sera, e non solo nella ormai sovraesposta via Gemmellaro e dintorni, che resta comunque l’esempio più significativo di come non comportarsi, come il mancato rispetto della zona pedonale, dei tre metri di carreggiata da lasciare liberi per il passaggio di mezzi di soccorso, o la musica altissima, ben oltre il consentito. Sabato dopo le 23 c’era gente ancora in giro in via Pulvirenti, nonostante la presenza della pattuglia posta a controllo, stessa cosa, ben dopo la mezzanotte tra via Auteri e via Bozomo, forse grazie anche alla “possibilità” di continuare ad acquistare bottiglie di birra a un euro da attività solo all’apparenza chiuse, con la “solita” distesa di bottiglie di vetro lasciate ovunque.

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Pubblicato da:
Redazione
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