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L’Italia si attrezza contro quarta ondata e variante: terza dose per tutti

 In tre regioni reparti pieni oltre soglia. Si parte con le prenotazioni della terza dose ai giovani dai diciotto anni in su

Di Lorenzo Attianese |

Il vaccino a tutti, dai 5 anni in su, così come il booster sarà per ogni fascia di età: si parte con le prenotazioni della terza dose ai giovani dai diciotto anni in su, in vista delle inoculazioni dal primo dicembre, poi toccherà alla categoria 12-17. Contro il dilagare della variante Omicron e per uscire rapidamente dalla quarta ondata si accelera sulle somministrazioni. Se al momento il dato nazionale registra – rispetto alla settimana precedente – già un trend di incremento del 40% (venerdì scorso circa 346mila dosi in tutto), nella sola Lombardia si punta all’obiettivo di 100mila somministrazioni giornaliere: «vaccinare con la terza dose a febbraio è inutile, bisogna farlo adesso – avverte il consulente della Regione, Guido Bertolaso -. Il mese decisivo è questo di dicembre che inizia prestissimo». 

In effetti i numeri dei contagi sono in netto aumento già da qualche settimana: la percentuale di posti occupati nei reparti ospedalieri da parte di pazienti Covid è salita al 9% e sono sette le regioni che vedono un aumento, di cui tre superano il livello di allerta del 15%: Friuli Venezia Giulia, che arriva al 22%, Valle d’Aosta e Pa di Bolzano al 18%, Campania al 9%, Abruzzo, a Trento e Veneto all’8%. Per le terapie intensive, il valore in Italia resta al 7% ma sale in 5 regioni: al 10% nel Lazio, all’8% a Trento, al 7% in Molise e Sardegna, balza all’11% in Umbria. I dati dell’ultimo bollettino riferiti a domenica, in genere più bassi visto il giorno festivo, parlano comunque di 7.975 nuovi contagi e 65 vittime, con un tasso del 2,9% di positività, 669 pazienti in terapia intensiva (+31) e 5.135 ricoveri ordinari (+171). Numeri che si fronteggiano solo mettendo lo sprint alla campagna vaccinale. 

Ad illustrare la tabella di marcia del prossimo mese è la stessa Agenzia italiana del farmaco: «si arriverà progressivamente a proporre la terza dose a tutti coloro che abbiano completato il ciclo vaccinale da 5 mesi – spiega Patrizia Popoli, dirigente di ricerca e presidente della Commissione tecnico scientifica dell’Aifa -. I bambini sopra i 12 anni verosimilmente subito dopo le altre fasce d’età già indicate. Ancora non è stato deciso, ma l’idea è quella di procedere con le terze dosi per tutti». Dall’Agenzia dovrebbe arrivare in settimana anche il via libera all’immunizzazione in età pediatrica, per iniziare con le somministrazioni «il 23 di dicembre poi – aggiunge il coordinatore del Cts, Franco Locatelli – poi magari sarà qualche giorno prima o qualche giorno dopo.

Semplicemente perché per quella data saranno disponibili le formulazioni pediatriche, in quanto la dose per la fascia di età 5-11 anni è di un terzo, 10 microgrammi, rispetto alla dose per l’adulto. Si è proprio voluto evitare il prelievo dalle fiale degli adulti, perché avrebbe creato situazioni in qualche modo aleatorie, per questo si è preferito aspettare la disponibilità di formulazioni pediatriche». Per questo motivo si sta valutando la creazione di aree pediatriche negli hub vaccinali e al momento non è previsto alcun obbligo vaccinale per questa fascia di età. E su Omicron rassicura: i vaccinati «sono protetti largamente» rispetto alla variante.   Partono in queste ore le prenotazioni del booster degli over 18 (per coloro che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da almeno 5 mesi) in Toscana e nel Lazio, in vista delle inoculazioni dal primo dicembre. «Se riusciamo a proteggerci da Omicron grazie ai vaccini disponibili, allora il fatto che possa essere più diffusibile verrà contenuto alzando il target della percentuale di popolazione da vaccinare», spiega il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Del resto l’efficacia del siero continua a risultare molto elevata, come conferma uno studio dell’Agenzia sanitaria della Emilia-Romagna: nelle ultime quattro settimane il rischio per i non immunizzati è 2,8 volte maggiore di infettarsi rispetto ai vaccinati, 4,5 volte maggiore di essere ricoverati in ospedale e 10,9 volte maggiore di ricovero in terapia intensiva.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA