CATANIA – Controlli negli ospedali catanesi Garibaldi Centro e San Marco, poi all’Umberto I di Enna e alll’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Sono le prime tappe siciliane degli ispettori inviati, come annunciato, dal ministro della Salute, Roberto Speranza, per verificare la situazione relativa ai numeri dei posti letto di terapia intensiva e reparti Covid registrati dalla Regione sulla piattaforma Gecos.
Accompagnati dai carabinieri dei Nas gli ispettori hanno effettuato varie verifiche nei reparti dedicati alla cura dei malati covid-19, in particolare dei reaprti di pronto soccorso e Terapia Intensiva. Nel corso delle verifiche – seconda quanto trapelato, non sarebbe stata riscontrata alcuna irregolarità.
Il loro arrivo è collegato alle registrazioni audio su una chat di Whatsapp con i direttori generali di Asp e aziende ospedaliere, di Mario La Rocca, dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione, che ha scatenato numerose polemiche.
I primi step degli ispettori, cinque in tutto, come detto, sono stati nei due ospedali di Catania (gli unici due in cui, secondo il dossier del Cimo, non si registravano scostamenti fra i dati comunicati e quelli monitorati dal vivo dal sindacato dei medici ospedalieri), dove hanno controllato i reparti di terapia intensiva e le aree Covid. Al San Marco, che fa parte dell’azienda che gestisce anche il Policlinico universitario, hanno anche visitato il nuovo reparto Ecmo per l’ossigenazione extracorporea a membrana per i malati da coronavirus. In serata si sono recati a Enna, per un sopralluogo nell’ospedale Umberto I.
La procedura prevede che gli ispettori, dopo il loro rientro a Roma, presentino una relazione al ministero. Il loro invio nell’isola ha fatto seguito alla pubblicazione, su La Sicilia e sul sito del quotidiano, del contenuto di un messaggio audio, in una chat tra dirigenti e manager di Asp e ospedali, con cui La Rocca spinge sui numeri di letti in terapia intensiva e reparti ordinari da comunicare al governo per evitare che la regione diventi zona rossa.
Il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone, è stato l’unico a parlare della mopdalità dell’ispezione: «Con gli ispettori – ha raccontanto – abbiamo fatto un giro in ospedale e hanno voluto vedere le terapie intensive covid e non covid. Abbiamo parlato a lungo della gestione dei pazienti sia a casa che in ospedale. Sono rimasti molto soddisfatti della nostra gestione domiciliare e relativamente all’accesso dei pazienti al pronto soccorso infettivologico e favorevolmente colpiti dall’efficienza del laboratorio dove processiamo i tamponi. Hanno infine riscontrato che i dati dei posti letto che abbiamo caricato sono perfettamente corrispondenti all’ispezione che loro hanno fatto».
Oggi ci sono stati controlli degli ispettori anche all’ospedale Civico di Palermo, dove stati accolti dal direttore dell’Azienda Roberto Colletti. Dopo una prima verifica in direzione generale, si sono diretti nei reparti di rianimazione e pronto soccorso. La giornata dovrebbe proseguire con un’ispezione all’ospedale Vincenzo Cervello, sempre nel capoluogo siciliano, e al Civico di Partinico.
Intanto per questa mattina la commissione Sanità dell’Ars aveva convocato una riunione per fare chiarezza sulla vicenda della chat di Mario La Rocca. Alla riunione sono stati invitati in videoconferenza lo stesso La Rocca e l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza. «Dobbiamo capire a quali posti letto si riferiva il dirigente della Regione, Mario La Rocca, quali sono i dati che chiedeva ai manager delle Aziende di inserire nella piattaforma. Vogliamo innanzitutto fare chiarezza su questo» ha detto Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della commissione Sanità dell’Ars, a margine della riunione.