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Green pass e stato d’emergenza: c’è l’ipotesi di una proroga

Casi di contagio in crescita in Italia: sono raddoppiati in 3 settimane. Sulla terza dose, presto decisione dell'Aifa per gli over60

Di Redazione |

Con un aumento significativo dei casi di positività di settimana in settimana e con le nuove vaccinazioni ormai in fase di stallo, Green pass e stato di emergenza, con la terza dose, restano i baluardi per arginare l'eventuale nuova ondata. La curva dei contagi continua a crescere facendo registrare un raddoppio di positività nel giro di tre settimane. Mediamente, spiega il fisico Giorgio Sestili, si registra un aumento medio di 1,35 casi al giorno, pari al 35% in più rispetto alla settimana precedente. Numeri simili a quelli di settembre e ottobre di un anno fa – quando l’Italia scopriva le 'zone a colorì e il semi-lockdown – e che, inevitabilmente, sono destinati a lievitare durante l’inverno quando, peraltro, bisognerà fare i conti anche con l’influenza. Ma, sottolinea Sestili, l’aumento, iniziato ad ottobre in tutta Europa, in Italia è mitigato dai vaccini «per questo la nostra situaziopne epidemiologica è fra le migliori». 

Anche per non perdere il vantaggio di una buona copertura vaccinale l’esecutivo sta pensando ad una proroga del Green pass, almeno fino a marzo e, contestualmente, all’estensione dello Stato di emergenza, con il quale confermare struttura commissariale, protocolli di sicurezza, come distanziamneto e mascherine, smart working e tutte quelle norme e agevolazioni collegate all’emergenza pandemia. 

L’inverno che è alle porte potrebbe comunque essere l’"ultima battaglia» per vincere la guerra al virus, come ha detto oggi il virologo dell’Università di Milano, Fabrizio Pregliasco. «A meno che – puntualizza – non arrivi una variante più contagiosa». Nel frattempo, però, bisognerà cercare di convincere la platea degli scettici, tra cui una fetta di quasi tre milioni di over 50, ad accedere alla campagna vaccinale in modo da poter raggiungere al più presto il 90% di vaccinati. Obiettivo da sempre nel mirino del governo e del commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo. Contemporaneamente, poi, si lavora alla terza dose. Una volta conclusa la somministrazione per «fragili», over 80 e operatori sanitari, sarà la volta dell’estensione del booster per i sessantenni e gli insegnanti. I lavoratori scolastici, in particolare, potrebbero godere di una corsia preferenziale, rispettando comunque i sei mesi dalla seconda dose. Il primo a sollecitare il terzo richiamo per il pòrof è stato lo stesso ministro Patrizio Bianchi e oggi lo ha ribadito il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che ha poi rassicurato sulle feste in arrivo. «Vivremo un Natale libero», ha spiegato, specificando però che non se ne parla per ora di alleggerire o addirittura abolire il Green pass. Domani, intanto, l’Aifa si riunirà per decidere non solo per il via libera alla terza dose agli under 60 ma anche per indicare quale vaccino utilizzare come booster per il milione e mezzo di italiani che ha fatto Johnson&Johnson. 

E mentre il Covid oggi registra 2818 positivi e 20 morti, con un tasso di positività che sale all’1,9% contro l’1,3% di ieri, Trieste fa i conti con i contagi lasciati dalle proteste No Pass dei giorni scorsi. Il tasso di infezione è schizzato a 350 casi per 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni, il triplo rispetto al resto della regione. Numeri che riportano indietro la città all’autunno del 2020 e che ha costretto il prefetto a vietare le manifestazioni a piazza Unità d’Italia almeno fino a fine anno. "Basta idiozie! La gente non si cura perché qualche pagliaccio va a raccontare menzogne e a spaventare cittadini – chiosa il governatore del Friuli Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga -. Il vaccino c'è, funziona e ha pochissime controindicazioni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA