Palermo – Sul caso dei furbetti del vaccino in Sicilia il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo chiedendo di aprire una approfondita indagine volta a verificare l’operato della Regione Siciliana e delle ASP territorialmente competenti in ordine al mancato rispetto del piano vaccinale.
L’ordinanza del 15 marzo 2021 firmata dal Commissario Figliuolo stabilisce che: “Le dosi residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità del Piano nazionale” – spiega l’associazione – L’ordine di priorità prevede in primo luogo la vaccinazione degli ultraottantenni prima che vengano contattati altri cittadini. Nella realtà dei fatti, tuttavia, si sta assistendo in Sicilia ad una illegittima corsia privilegiata nella somministrazione vaccinale, con i cosiddetti “furbetti del vaccino” che hanno saltato la fila facendosi vaccinare senza averne titolo, stravolgendo l’ordine di priorità del piano nazionale che prevede in primo luogo la vaccinazione degli ultra80enni, soggetti a rischio che subiscono ritardi pesantissimi e ad oggi ancora non sanno quando saranno vaccinati, con serio rischio per la loro incolumità.
In base ai dati emersi sui mass media, in Sicilia le dosi somministrate agli anziani sarebbero 213.164, contro le 301.329 destinate al altri soggetti; in regione nelle scorse settimane si è proceduto a immunizzare a prescindere dall’età avvocati e magistrati, poi è arrivato lo stop. Per il particolare capitolo dei «furbetti del vaccino» sono state aperte alcune inchieste: nel mirino i centri di Ragusa, Petralia, il Giglio di Cefalù, Villa delle Ginestre, Fiera del Mediterraneo e Civico di Palermo. Ha fatto scalpore il caso del sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, travolto dalle polemiche per avere usufruito tra i primi del vaccino. Secondo i dati forniti dalla Fondazione Gimbe in Sicilia, infine, la percentuale di ultraottantenni che hanno completato il ciclo vaccinale è pari al 1,6%.
La questione che si riporta all’attenzione della Procura – spiega il Codacons – è che se il vaccino somministrato ai soggetti non aventi diritto fosse stato destinato, come dovuto ed in rispetto al piano vaccinale, agli ultraottantenni poi contagiati dal Covid, probabilmente gli stessi non si sarebbero ammalati e, nei casi più gravi, deceduti.
Per tale motivo il Codacons chiede alla Procura di Palermo di accertare responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti quali il reato di abuso in atti di ufficio, omissione in atti di ufficio ma anche la possibile responsabilità per i reati di concorso in omicidio colposo e in epidemia colposa a fronte dell’elevato numero di decessi di ultraottantenni per Covid a causa dei ritardi nella vaccinazione per avere privilegiato i cosiddetti “furbetti del vaccino” senza effettuare i doverosi controlli.