Covid-19
Federanziani: «In Italia vicini ai 100.000 morti per Covid, nell’indifferenza generale»
ROMA – «Nel giro di pochi giorni supereremo la soglia dei centomila morti per Covid-19 in Italia dall’inizio della pandemia. Per lo più si tratta degli anziani di questo Paese, delle persone più fragili, di genitori e nonni, e siamo basiti e preoccupati dall’indifferenza generale di fronte a questa carneficina silenziosa che si consuma ogni giorno». Lo sottolinea Roberto Messina, presidente nazionale di Senior Italia FederAnziani, annunciando che «alle 12.00 di domani, data in cui quella fatidica soglia sarà purtroppo superata secondo le proiezioni, saremo a Roma a Piazza Colonna davanti a Palazzo Chigi, con un presidio simbolico, nel rispetto delle norme anti-Covid, per ricordare le vittime e testimoniare la vicinanza alle loro famiglie».
«Auspichiamo che il presidente del Consiglio Draghi, i presidenti di Camera e Senato, i ministri e le altre cariche istituzionali si uniscano a noi per un minuto di raccoglimento in onore dei nostri centomila morti», aggiunge Messina.
«A quel che vediamo la situazione purtroppo non è destinata a migliorare – commenta – considerata la rapidità della diffusione delle varianti e la lentezza con cui procedono le vaccinazioni nei confronti degli anziani. A oggi le persone vaccinate sono appena il 2,44% del totale. A questo ritmo ci vorranno più di un anno e dieci mesi per coprire il 70% della popolazione, ovvero dovremmo arrivare al gennaio del 2023. Ma come sarà cambiato fino ad allora il volto di questo Paese? Quante altre decine di migliaia di vite avremo dovuto perdere? Che ne sarà della nostra economia?».
«Sentiamo tutte le forze politiche dire che dobbiamo cambiare passo, ma qua l’unico passo che cambia – afferma Messina – è quello del numero dei morti che continua a crescere. I decessi di febbraio sono stati 9.183. Nei soli primi tre giorni di marzo si aggiungono altri 936 morti, con un trend che torna a crescere. Sommati ai 14.357 di gennaio arriviamo a 24.476 dall’inizio del 2021, con una media di 394 morti al giorno, e a ben 98.635 dall’inizio della pandemia. Si tratta prevalentemente di persone anziane. L’età media dei pazienti deceduti e positivi a Sars-Cov-2, infatti, secondo l’ultimo aggiornamento Iss, è salita a 81».
«Bisognava anzitutto proteggere i 4 milioni e 400mila over 80, li avremmo dovuti vaccinare tutti entro marzo per abbattere significativamente la mortalità. Sapevamo che il traguardo sarebbe stato difficile da raggiungere, ma non possiamo continuare ad assistere al suo spostamento in avanti nel tempo – rimarca – Ci sono Regioni nelle quali le prenotazioni per la vaccinazione degli over 80 sono partite solo adesso, il che vuol dire che persone anziane e fragili, con diverse patologie, per le quali la letalità del virus supera ampiamente il 20%, saranno costrette ad attendere ancora settimane, mesi, per ricevere entrambe le dosi di vaccino e poter tirare finalmente un respiro di sollievo».
«E infine pensiamo a tutte le persone malate e immunodepresse che non riescono ad avere il vaccino, a volte più fragili persino degli stessi over 80», segnala il presidente nazionale di Senior Italia FederAnziani. «Assistiamo senza batter ciglio al bollettino dei morti giornalieri nel tardo pomeriggio di ogni giorno. Per non cedere a questa logica di indifferenza, al superamento di questa tragica soglia che non è soltanto un numero, abbiamo scelto di fermarci in un momento di saluto e riflessione, che vuol essere al tempo stesso uno sprone a non arrendersi e a prendere decisioni rapide, nel bene del Paese».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA