PALERMO – «Le “mascherine di Stato”»? Un flop i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti: farmacie a secco, approvvigionamenti a singhiozzo, distributori quasi fermi, importatori a corto di rivenditori dall’estero per il prezzo troppo basso imposto in Italia e imprese che, dopo essere state spinte dal governo a riconvertire le proprie produzioni, si trovano adesso alle prese con costi che non riusciranno a coprire». Così in una nota Alessandro Albanese, vicepresidente vicario di Sicindustria.
“Il governo degli annunci – aggiunge – ha colpito ancora: quando si procede con gli editti, senza una preventiva analisi dei fabbisogni, dei costi, delle coperture e delle dinamiche di mercato, purtroppo gli effetti sono sempre negativi. Così oggi ci troviamo di fronte a una situazione paradossale, con le farmacie senza dispositivi, i piccoli imprenditori che hanno interrotto le produzioni perché non più sostenibili e i rivenditori esteri che non trovano conveniente vendere il proprio prodotto in Italia. A questo punto il governo ci dica entro 24 ore dove reperire le mascherine chirurgiche a 50 centesimi. In caso contrario sarebbe più saggio dominare l’impulso dell’annuncio, piuttosto che poi riversare sugli altri la responsabilità delle proprie inefficienze».