«Mi sembra assolutamente urgente e non più rinviabile che Palermo sia dichiarata zona rossa sia per mettere un freno ai troppi comportamenti irresponsabili e incivili che sono la principale causa della diffusione del contagio, sia per facilitare l’accesso ai ristori economici per tutte le categorie danneggiate dal blocco o dalla riduzione delle attività. Siamo sull’orlo di un abisso, non c’è più tempo da perdere per evitare una catastrofe». Sono le parole del sindaco di Palermo Leoluca Orlando che fotografa così la drammatica situazione pandemica nel capoluogo siciliano invocando l’immediato inserimento della città di Palermo tre le zone off limits dell’Isola e del Paese.
Ma se Palermo chiede l’isituzione della zona rossa, Catania – che dall’inizio della pandemia ha sempre avuto il maggior numero di posiviti – che fa? La città etnea che ieri ha registrato quasi 500 nuovi contagi cosa deve aspettarsi? In numeri assoluti la provincia etnea ha registrato sempre più casi di Palermo. E anche a Catania ci sono circa 10.000 attuali positivi. Eppure qui non si registra la stessa solerzia del capoluogo e si attende l’evolversi della situazione.
«Siamo in piena pandemia…» dice sconfortato un operatore sanitario di uno dei reparti Covid della città etnea, dove l’aumento dei contagi si sta ripercuotendo in maniera preoccupante sugli ospedali dove da qualche giorno si stanno registrando più accessi e i medici temono che la macchina sanitaria possa andare nuovamente in tilt come a fine novembre e ancora peggio. Ieri i dati che arrivano dal pronto soccorso del Policlinico parlano di un consistente aumento dei soggetti Covid che ricorrono alle strutture sanitarie con un crescente richiesta di posti letto che potrebbero già entro la fine di questa settimana mandare in sofferenza tutti i reparti del San Marco anche se al momento la situazione sarebbe sotto controllo. Attualmente ci sono nei reparti ordinari 92 ricoverati mentre nelle terapie intensive sia del San Marco e del Policlinico i pazienti sono arrivati a 24. Solo ieri si è parlato di 12 nuovi ricoveri in Rianimazione.
Al Cannizzaro l’aumento dei pazienti ha messo in difficoltà il pronto soccorso dove continuano ad aumentare i ricoveri che ieri sono saliti a 7 rispetto ai 3-4 giornalieri di qualche giorno fa. Il Garibaldi ancora “tiene” e non ci sono grandi difficoltà nei reparti, ma a preoccupare è il picco di contagi registrato a cavallo tra sabato e domenica quando nel reparto si sono registrati oltre 20 casi Covid. Lunedì e ieri, però, il trend è rientrato nella norma giornaliera di pochi casi mentre sono 83 i ricoverati ordinari su 149 posti mentre in rianimazione ci sono 17 malati su 27 posti complessivi.
Anche il numero dei decessi non scende in tutta la Sicilia sotto quota trenta morti ogni giorno, colpendo anche soggetti relativamente giovani come un osteopata di 45 anni, originario di Paternò, ma ormai abitante a Catania dove svolgeva la sua attività ed era uno stimato professionista molto conosciuto anche in campo sportivo.
La curva si sta aggravando a tal punto che negli ambienti medici sono in molti a sperare che Catania e alcuni paesi della provincia etnea possano entarre in zona rossa per ridurre presto il numero dei nuovi contagi ed evitare che poi la pressione spinga sugli ospedali.
Prosegue intanto la campagna dei tamponi nei centri indicati dal team Covid dell’Asp con numeri e percentuali preoccupanti registrati anche negli ultimi giorni soprattutto nel drive-in fisso dell’ex mercato ortofrutticolo che ha oscillato tra il 7 e il 10 per cento dei soggetti screenati, un tasso non certo rassicurante.