E in Sicilia si scopre che il “Piano Pandemie” è aggiornato al 2009

Di Redazione / 31 Marzo 2020

PALERMO – Anche la Sicilia dovrebbe avere un «Piano per le pandemie», rivisto ogni tre anni, ma l’ultimo aggiornamento risale al 28 agosto 2009 e pubblicato sulla Gurs numero 40. Chiaro che nessuno alla Regione si aspettava questa pandemia che ha colto impreparati anche i più avanzati sistemi sanitari, fatto sta che ora in Sicilia si naviga più o meno a vista e tutte le decisioni vengono prese anche in considerazione dei pareri del Comitato scientifico voluto dal governatore Musumeci. Ma in un  documento, che risale a quasi 11 anni fa, si sottolinea che le linee sono predisposte sulla base degli indirizzi generali dell’analogo Piano nazionale approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il 9 febbraio 2006.

Il Piano elenca i componenti del Comitato regionale per le pandemie (Crp), che annovera 19 professionisti e tre strutture: il sistema regionale della Protezione civile, l’Agenzia per le attività di informazione degli organi di governo della Regione, l’Ufficio della sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) di Palermo e Catania. E, inoltre, unità di crisi per ogni Azienda sanitaria provinciale e per ogni azienda ospedaliera. Il Piano prevede anche un percorso formativo per medici di famiglia, ospedalieri, operatori di case di cura private, farmacisti.

Infine, un paragrafo riguarda i dispositivi di protezione individuale: mascherine, guanti, visiere e altro. «Ogni Azienda sanitaria – si legge – deve stimare il fabbisogno di Dpi attraverso il censimento degli operatori sanitari, per singolo presidio e mettere a punto dei piani di approvvigionamento e distribuzione. Sono da considerare fra le strutture da dotare di Dpi, oltre a quelle di ricovero, ambulatori, distretti,servizi di sanità pubblica e veterinari, laboratori. Dovrà inoltre essere prevista la fornitura di Dpi ai servizi di guardia medica e 118, ai medici di medicina generale ed ai pediatri. L’approvvigionamento dei Dpi avviene tramite le aziende sanitarie consorziate tra loro per questi acquisti, le scorte sono poi distribuite a tutte le strutture sanitarie. La direzione sanitaria deve disporre dei protocolli di utilizzo dei Dpi; tutto il personale deve partecipare ai corsi di aggiornamento e addestramento affinché i Dpi siano utilizzati correttamente». 

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