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Dal 27 aprile un assaggio di fase 2: le prime regole per la ripartenza

Di Serenella Mattera |

ROMA – Edilizia, manifattura e attività commerciali dedicate: anche gli scienziati danno il disco verde alla ripartenza di questi settori, quelli a più basso rischio tra quelli ancora chiusi. E aprono il varco alla possibilità che il governo decida per un’apertura anticipata al 27 aprile di un ventaglio più ampio di imprese, rispetto a quelle finora ipotizzate. Il premier Giuseppe Conte deciderà entro il weekend, in una nuova girandola di contatti con gli enti locali e gli esperti del comitato tecnico scientifico e della task force di Vittorio Colao. I sindacati, che lavorano con il governo per aggiornare i protocolli di sicurezza sul lavoro, frenano. Ma al contrario le Regioni, a partire dal Dem Stefano Bonaccini e Confindustria, premono per riaccendere il motore. Conte si riserva una scelta nelle prossime ore, fermo restando l’inizio della «fase 2» il 4 maggio.

«Noi siamo pronti e Colao è d’accordo con noi», insiste il presidente del Veneto Luca Zaia. Si vanno definendo intanto nuovi dettagli su come sarà la «fase 2», a partire dal cruciale snodo dei trasporti. Resteranno in una prima fase le limitazioni per i viaggi fuori dalle regioni ma, spiegano gli scienziati, potrà muoversi chi vive al confine. Una bozza di documento del ministero individua nuove regole per bus, metro, treni, aerei, con misurazione della temperatura nelle stazioni. Per evitare ore di punta ci saranno tariffe differenziate nelle diverse fasce e poi biglietti elettronici, percorsi a senso unico in entrata e uscita, posti distanziati e sistemi conta persone. Non solo:si userà la mascherina, spiega l’Inail, sui bus, come nei luoghi di lavoro.

La Camera anticipa le scelte del governo e impone a deputati, premier e ministri di indossarla nelle aule parlamentari. E’ difficile che l’obbligo sia imposto anche a chi cammina per strada, ma la fase della «convivenza» con il virus sarà segnata dall’uso di guanti, mascherine, disinfettanti per le mani: l’approvvigionamento sarà un punto di tenuta cruciale della ripartenza.

Il dato da tenere d’occhio sarà sempre l’indice di contagio R0, che è sceso tra lo 0,5% e lo 0,7%, e permette di progettare la riapertura: «Oggi più guariti che nuovi malati, è un segno positivo ma serve ancora molta prudenza e gradualità», dice il ministro Roberto Speranza. Non si può di sicuro, avverte il presidente del Css Franco Locatelli, riaprire le scuole, perché il rischio è riportare l’indice ben sopra l’1.

Anche per l’estate «scordiamoci i campi estivi e gli oratori», aggiunge Locatelli: per i parchi, spiega, si stanno studiando controlli e accessi contingentati. Ma insorge la ministra per la Famiglia Elena Bonetti, esponente del partito renziano, che più spinge per riaprire: «I genitori devono tornare a lavoro, i campi estivi li organizziamo in modo che possano funzionare», ribatte.

Grande attenzione c’è sul settore turistico: gli scienziati lavorano alle regole della «estate italiana», all’insegna di vacanze a poca distanza da casa. La conferenza Stato-Regioni chiede al governo la sospensione dei canoni demaniali per il 2020, incluse le spiagge. Per le riaperture sono «ore decisive», spiega Bonaccini, che auspica regole nazionali e registra «passi avanti» nel confronto con il governo. Mentre c’è chi, come il ligure Giovanni Toti, invoca «autonomia» nell’adattare le regole al territorio. La richiesta dei governatori del Nord comunque è chiara: poter dare ai cittadini da lunedì i primi segnali, facendo ripartire altre aziende.

Quanto alle parti sociali, va avanti dal pomeriggio, con previsione di riunione notturna, il confronto con i ministri Stefano Patuanelli e Nunzia Catalfo per aggiornare i protocolli di sicurezza già stilati a marzo e che regoleranno la riapertura delle aziende. I sindacati chiedono che le indicazioni siano contenute in un dpcm o in un disegno di legge, con un meccanismo di sanzioni per chi trasgredisce. L’esito del confronto con le parti sociali influirà anche sulla decisione attesa sulla possibile riapertura dal 27 aprile di edilizia e manifattura, almeno in alcuni comparti. Prima di ogni decisione, Conte tornerà a confrontarsi con gli scienziati ma anche con la cabina di regia con gli enti locali.

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