Dal Green pass alle riunioni in famiglia e tra amici per le feste, ai controlli in seguito al contatto con un positivo: sono ormai molte le ragioni per cui si corre a fare il test per capire se si è positivi al virus Sars-CoV2, ma le richieste cominciano a essere davvero numerosissime, al punto da superare il milione in un giorno. Per questo è importante sapere quali test servono e in quali occasioni e, soprattutto, che cosa sono in grado di verificare.
Come emerge quotidianamente dai dati sull'epidemia di Covid-19 forniti dal ministero della Salute, i test più richiesti sono gli antigenici rapidi, mentre ai molecolari si ricorre nella maggior parte dei casi per un’ulteriore verifica quando il test rapido dà un risultato positivo. Ci sono poi i test salivari, consigliati per i bambini e i per i controlli nelle scuole perché meno invasivi. Ecco di seguito le caratteristiche:
Il materiale biologico viene prelevato con un tampone, per via nasale o orale; nel materiale biologico si cercano le molecole che vengono prodotte in seguito all’ingresso del virus nell’organismo (chiamate antigeni). L’affidabilità di questi test dipende dalla carica virale, ossia dal numero di copie del materiale genetico del virus presenti in un millilitro di materiale biologico. Il loro limite è nel fatto che riescono a identificare l’infezione in modo affidabile solo se la carica virale è superiore a un milione per millilitro del materiale prelevato con il tampone. Hanno il vantaggio di dare la risposta in 10 minuti, permettono di ottenere il Green pass in un’ora e il prezzo calmierato va da 7 a 12 euro; il problema, secondo gli esperti, è che almeno in un caso su due questi test possano dare un falso negativo.
Anche per questi test il materiale biologico viene prelevato con un tampone dal naso o dalla gola; nei campioni prelevati si cerca il materiale genetico del virus SarsCoV2, amplificandolo con la tecnica della Reazione a catena della polimerasi (Pcr). In questo modo si ottiene una fotografia dell’infezione, con una sicurezza e specificità nella diagnosi del 99%. Sono quindi test più sensibili: riescono a individuare cariche virali che vanno da 10 milioni di copie fino a cento copie.
A fronte di questi vantaggi ci sono l’attesa di circa otto ore per il risultato e il prezzo, di 50-60 euro.
Si basano sull'analisi della saliva, che viene prelevata con una sorta di spugnetta; nella saliva si cerca il materiale genetico del virus, che viene amplificato con la Pcr, come si fa con l’analisi molecolare dei tamponi. Anche questi test forniscono il risultato in circa 8 ore, con un costo medio di 50 euro. Un’alternativa, proposta da alcuni per le scuole, è il metodo pooling, ossia l’analisi simultanea di più campioni (almeno 5) che riduce il costo a 10 euro ed è possibile sia inviando i campioni in un laboratorio esterno, sia utilizzando un dispositivo collegato a un laboratorio esterno, con un’ulteriore riduzione dei costi. Sensibilità e specificità sono superiori al 99%, ma questi test non sono diffusi in quanto non sono stati trasferiti i protocolli di messa a punto per lo screening sulla saliva per i laboratori pubblici e privati