Covid-19
Covid, sequenziato il genoma del virus responsabile dei casi in Sicilia
Palermo – L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia da oggi è presente nella banca dati mondiale GISAID, come ente in cui è stato sequenziato il virus SARS-Cov2. In particolare il genoma di 18 ceppi virali di SARS-CoV-2 responsabile di casi di COVID-19 in Sicilia, è stato registrato con un codice univoco nel database pubblico GISAID, rendendo così disponibili per la comunità scientifica le prime sequenze di SARS-CoV-2 dall’isola. Il sequenziamento è stato eseguito a partire da tamponi naso-faringei effettuati sui migranti sbarcati in Sicilia negli ultimi mesi e su pazienti siciliani. I campioni prelevati sono stati inviati dal Policlinico di Palermo al Laboratorio tecnologie diagnostiche innovative dell’area di Biologia molecolare dell’Izs Sicilia ove, grazie a un potente sequenziatore di acidi nucleici e all’applicazione di sofisticate tecnologie di nuova generazione, sono stati ottenuti i dati grezzi poi analizzati mediante potenti software dedicati.
“Anche l’Izs Sicilia – ha detto il commissario straordinario Salvatore Seminara – ha dato il suo contributo alla conoscenza e alla ricerca scientifica del Coronavirus arricchendo la banca dati mondiale GISAID che fornisce accesso aperto ai dati genomici dei virus influenzali e del nuovo coronavirus responsabile di COVID-19. Non dimentichiamo che GISAID è stata riconosciuta per la sua importanza per la salute globale dai ministri della salute del G20 nel 2017 e che dal 2020, è la base comune di ricerca globale per comprendere SARS-CoV-2, dove sono disponibili sequenze genomiche in tempo reale per monitorare il movimento del virus in tutto il pianeta anche in collaborazione con l’OMS, l’Organizzazione mondiale per la salute animale e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura”. “Il risultato di questo lavoro di ricerca – spiega Stefano Reale, biologo dirigente del Laboratorio tecnologie diagnostiche innovative dell’Izs Sicilia – ha messo in rilievo i caratteri peculiari di questi genomi che contengono dei marcatori specifici di ciascun ceppo. L’analisi di questi marcatori ha quindi permesso di raggruppare per similitudine i ceppi provenienti da aree geografiche distinte. I dati ottenuti sono stati considerati epidemiologicamente molto interessanti dai ricercatori dell’istituto superiore di Sanità. Possiamo quindi affermare che abbiamo gettato le basi per creare una banca dati di sequenze, che ci consentirà, di raggruppare i ceppi in modo da poter monitorare la circolazione di genotipi diversi in Sicilia, crocevia del Mediterraneo che può avere un ruolo nel passaggio dei virus con le rotte dei migranti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA