Catania – “Oltre due settimane rinchiuso a casa aspettando un controllo che non arriva”. Il catanese Luca Sant’Angelo, tra rabbia e rassegnazione mista ad amarezza, racconta la sua storia da segregato nella propria abitazione. “ Sono risultato positivo al tampone a fine ottobre e da allora è cominciato il mio calvario – spiega il giovane -. Il personale dell’Asp di Catania mi ha assicurato che mi avrebbero contattato dopo dieci giorni dal risultato del mio tampone. Ebbene, dopo oltre due settimane, il mio telefono resta ancora muto. Ho provato a contattarli, tempestandoli di chiamate e di email, senza mai ricevere alcuna risposta. Mi sento un prigioniero rinchiuso in gabbia ed ora la mia pazienza si sta esaurendo. Non posso andare al lavoro e non posso nemmeno fare la spesa. Sinceramente ormai non so più come comportarmi”.