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Covid, Mario Draghi silura Arcuri Un generale per l’emergenza Covid

Di Serenella Mattera |

Via Domenico Arcuri, arriva un nuovo commissario all’emergenza Covid. Con la scelta del generale Francesco Paolo Figliuolo, il presidente del Consiglio Mario Draghi completa il rinnovamento della struttura che gestirà il dossier vaccini, in un coordinamento sempre più stretto tra le forze armate e la Protezione civile, ora guidata da Fabrizio Curcio.

La decisione arriva alla vigilia della firma del primo dpcm di Draghi, con le misure anti contagio in vigore fino a dopo Pasqua. L’allarme per la risalita dei contagi, anche per effetto delle varianti, è sempre più alto. La linea resta rigorosa, con un inasprimento delle misure in zona rossa, a partire dalla chiusura di tutte le scuole. Tra i ministri emerge una prima, vistosa, spaccatura su cosa fare nelle aree arancioni: se chiudere le scuole e disporre anche lo stop per negozi e centri commerciali. Ci si prende ancora qualche ora per decidere: servirà una nuova riunione a Palazzo Chigi. Ma Draghi intende chiudere comunque il dpcm entro la giornata di martedì.

Arcuri viene ricevuto alle 14, non da Draghi, a Palazzo Chigi. Gli viene comunicata la decisione di sostituirlo con Figliuolo. A lui, reciterà una nota, vanno i ringraziamenti «del governo per l’impegno e lo spirito di dedizione». Il premier sceglie il generale, già esperto di logistica, per provare a imprimere quella spinta al dossier vaccini cui lavora dal primo giorno del suo mandato. Esulta l’intero centrodestra che di Arcuri chiedeva da tempo la rimozione, da Matteo Salvini che parla di «missione compiuta», a Giorgia Meloni, che dal suo scranno di opposizione rivendica di essersi opposta per prima al commissario del governo Conte. «Era necessario che si mettesse in campo una struttura più efficiente per la somministrazione», commenta Silvio Berlusconi. Si compiace anche Matteo Renzi, che aveva sollevato il “nodo Arcuri” durante la crisi di governo. Rendono grazie all’uscente, dando il benvenuto al suo successore Nicola Zingaretti e Roberto Speranza.

«Sono onorato di aver potuto servire il mio Paese in una stagione così drammatica», si limita a commentare Arcuri. Dare una spinta alle vaccinazioni, dall’approvvigionamento alla distribuzione e somministrazione, è una priorità assoluta per Draghi. Il tentativo è far crescere il numero delle vaccinazioni, che hanno superato le 100mila al giorno, e arrivare ad aprile a ben altri numeri. Ma il Paese attraverserà settimane «non facili», osserva il ministro della Salute, perché «la curva dei contagi sta risalendo in modo significativo» in gran parte delle Regioni. E’ «estremamente allarmante», avverte il presidente Massimiliano Fedriga, la situazione nel Friuli Venezia Giulia: «In una settimana quasi il 60% in più». Diversi governatori non escludono misure più restrittive. E gli occhi sono puntati su casi specifici, come la provincia di Brescia, che resterà in fascia arancione rafforzata per altri 8 giorni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA