Covid, l’ottimismo di Sileri: «La notte è finita, siamo già all’alba»

Di Vittorio Romano / 27 Settembre 2021
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«Quanto resta della notte? La notte è finita, ora siamo all’alba. E lo siamo grazie alle vaccinazioni, grazie al green pass, grazie ai test». Lo ha detto ieri nel suo intervento all’apertura del 123° Congresso nazionale della Società italiana di chirurgia il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, rispondendo indirettamente alla domanda posta nel titolo del bellissimo e commovente video fotografico di Fabrizio Villa proiettato nel corso del lungo pomeriggio alle Ciminiere di Catania. «È bellissimo stare qui insieme, seppur a distanza, seppur con le mascherine – ha aggiunto Sileri, «chirurgo prestato alla politica» come si è definito -. Il passo successivo sarà toglierle, non avere posti a sedere vuoti, tornare a conversare stando uno vicino all’altro».  

 

 

Poi dei «sentiti e doverosi ringraziamenti. «Voglio ringraziare prima di tutto la categoria per il sacrificio umano “offerto” a questa pandemia dai 363 morti tra medici, infermieri, cappellani. Ringrazio tutti voi per il sovraccarico di lavoro e stress che vi siete sobbarcati in questi lunghi mesi. Per il coraggio che avete avuto nel mettere dinnanzi a voi e alla vostre famiglie i pazienti, senza paura, senza timore di essere contagiati, senza timore di portare il virus a casa. Avete servito la patria. Oggi le cose vanno decisamente meglio – ha aggiunto Sileri – e un semplice grazie da parte nostra non è sufficiente. Non è più pensabile di andare avanti con i reparti accorpati, avere reparti riconvertiti, avere sale operatorie sospese e  terapie intensive esclusivamente dedicate al Covid. Voi chirurghi avete dovuto mettere da parte la vostra attività e vi siete riconvertiti con umanità e senso del dovere. Il ministero della Salute è consapevole dell’80% di attività in meno che vi è stata, del 25% in meno dell’attività di urgenza. Ben 28 milioni e mezzo di procedure chirurgiche sono state rinviate o cancellate per la pandemia nel mondo. Di queste molte hanno riguardato anche l’oncologia. In Italia circa 620.000 gli interventi rinviati nel 2020. Nel 2021 ce ne sono stati altri, a causa della terza e quarta ondata che stiamo ancora vivendo. E probabilmente avremo anche la quinta e la sesta, di entità minore, certo, ma che continueranno a tenere ancora i nostri ospedali sul chi va là. A questo si aggiungono anche le mancate diagnosi, le diagnosi precoci non fatte, persone che non sono andate in ospedale per paura, accessi limitati negli ospedali.

Chi ha risentito di più sono stati gli interventi di classe A, cioè quelli più gravi, circa 580.000, e purtroppo quasi 40.000  per malattie neoplastiche o trapianti. Un quarto di questi rinvii riguarda la chirurgia generale. Abbiamo cercato di far fronte a tutto questo immettendo risorse, circa 700 milioni di euro con due decreti, ed è stata istituita al ministero una commissione che dovrà valutare l’impatto della pandemia nel 2020 e nel 2021 su tutte le prestazioni rinviate, per poter fare una stima delle necessità e immettere nuove risorse. Ora stiamo lavorando a un incremento dei posti letto, alle assunzioni, alla formazione con le scuole di specializzazione in prima linea». Per Sileri «non si può ripartire senza una ristrutturazione globale, possibile grazie ai fondi del Pnrr, circa 10 miliardi di euro più altri 11 della Missione 6. Che determineranno anche una riorganizzazione completa della rete ospedaliera e dell’assistenza domiciliare e un ammodernamento tecnologico».  Infine, ha concluso il sottosegretario, «un ringraziamento sentito al quotidiano La Sicilia, che ha messo in prima pagina l’immagine di una donna che opera. Spero che questa immagine possa rappresentare il futuro della chirurgia, con più ampio accesso di donne, con più donne primario, con più donne professori ordinari e con gli asili nido negli ospedali per favorire il loro lavoro». 

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Pubblicato da:
Carmela Marino
Tag: catania covid sileri società italiana di chirurgia