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Covid, lo sfogo del prof Iacobello: «Con gli anticorpi ho guarito tutti i casi trattati. Ritardi scandalosi»

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania –  «I ritardi nella somministrazione degli anticorpi monoclonali non sono ammissibili. Si tratta di una terapia che se utilizzata celermente e con attenzione può dare una definitiva spallata al Covid ed evitare altri decessi». Lo ha detto il primario di Malattie infettive del Cannizzaro, Carmelo Iacobello che dirige il reparto dove finora sono state effettuate la maggior parte di terapie della Sicilia orientale, ben 89 su 140. «I monoclinali sono una a grande opportunità. Se riusciremo a mettere insieme le terapie con la vaccinazione che deve procedere senza intoppi presto riusciremo ad avere la meglio sul Covid. Per questo quando si parla di ritardi sugli anticorpi ogni commento diventa inammissibile».

I medici di famiglia accusano le Usca per i ritardi nella comunicazione dei dati sui pazienti…Dove sta la verità?

«Credo che in effetti un ritardo ci sia. Però come spesso accade non è solo colpa di una parte. Le responsabilità vanno distribuite tra entrambe le parti. Indubbiamente i ritardi nella notifica dei tamponi esistono è vanno immediatamente risolti, perché non è solo una questione di tracciamento, ma un problema che riguarda la possibilità di avere un timing per il trattamento con questi farmaci salvavita, indispensabile se vogliamo avere risultati. Spesso anche i medici di famiglia sono poco attenti alle novità e sarebbe bene che fossero informati a dovere sugli anticorpi e sul fondamentale impatto che possono avere per la salvezza di alcuni pazienti a rischio».

Alla fine chi ci va di mezzo è sempre il malato…

«Purtroppo è così. Ma c’è da aggiungere che, purtroppo, talvolta anche gli stessi malati non collaborano e sono restii a fare il trattamento. Hanno paura che possa fargli male. Non si può immaginare quanto sia difficoltoso convincere alcuni di loro. C’è molta diffidenza. Invece si deve capire che questo trattamento consente di evitare che ci si possa aggravare, finire in ospedale e addirittura morire, Con gli anticorpi il virus regredisce in pochissimi giorni e il paziente guarisce perfettamente, diventando non infettivo nel volgere di pochissimo tempo. Inoltre si tratta di un farmaco sicuro e senza effetti collaterali».

Lei dirige l’unico reparto che finora ha fatto il maggior numero di terapie. Come c’è riuscito visti gli intoppi?

«Semplicemente abbiamo raggiunto un accordo col direttore dei distretti dell’Asp Catania, Franco Luca, che ci ha messo a disposizione alcune Usca che lavorano in stretto contatto con noi e indicano i pazienti da trattare».

Tutti i malati a rischio che lei ha trattato sono guariti?

«Tutti. Non abbiamo avuto un solo caso che è andato male. C’è stato soltanto un paziente che, nonostante fosse stato trattato, si è fatto ricoverare, ma solo per paura del Covid. Anche lui è guarito. Se prima su 100 casi 10 finivano in ospedale e alcuni rischiavano di morire, adesso con gli anticorpi su cento malati soltanto uno rischia di finire in corsia…». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA