Covid, Lagalla: «In Sicilia scuola sicura, escludo ritorno a Dad totale»

Di Redazione / 10 Marzo 2021

PALERMO – La scuola è un sistema sicuro e la Sicilia è la prima regione in Italia, per tamponi al personale scolastico, che ha raggiunto la quota del 33% della popolazione già vaccinata. Al 9 marzo sono stati effettuati 186.685 tamponi con una positività di 1.028 soggetti, «siamo allo 0,60% più o meno, un dato più di dieci volte inferiore al rapporto tamponi positivi della popolazione generale». Sono dati comunicati all’Italpress dall’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla.

«Che le scuole siano in sicurezza è un dato assodato. Le precauzioni ci sono tutte», sottolinea. Matura però, tra studenti prima e insegnanti poi, una certa “voglia di dad”. «E’ un senso di disorientamento legato ad una situazione difficile – dice Lagalla -, noi abbiamo applicato il Dpcm nazionale dando la possibilità alle scuole di elevare la presenza fino al 75% e così stanno facendo in funzione dei problemi organizzativi e logistici di ogni istituto scolastico».

Ma tornare adesso ad una dad al 100% è escluso «una cosa che non può essere accordata viste anche le pronunce dei Tar di diverse regioni verso decisioni simili».

«Il valore della scuola in presenza credo non possa essere mai sostituito – aggunge l’esponente della giunta Musumeci -, certo è comprensibile la stanchezza e la voglia di tornare alla normalità. Ma che esistano forti incongruenze sui trasporti e la sicurezza, è una affermazione da obiettare. Non abbiamo dalle Prefetture della Sicilia, che sono chiamate a vigilare sui trasporti, particolari segnalazioni di congestionamenti». Fondamentale è il tema della vaccinazione. Nell’Isola, finora, è stato vaccinato il 33% della popolazione scolastica ovvero non solo insegnanti ma anche il personale che lavora nelle scuole «non c’è una parte che stiamo lasciando scoperta».

Quindi il tema degli investimenti in dispositivi di protezione individuale, ovvero le mascherine, che le scuole avrebbero potuto acquistare anche in autonomia fruendo dei fondi messi a disposizione della Regione. «Stiamo rendendo disponibili le risorse in questi giorni per un bando che si è chiuso il 3 marzo – spiega Lagalla -, certo mi fa specie che su 900 scuole siciliane hanno presentato domanda poco meno di metà. O ci sono molti fondi a disposizione degli Istituti o i dirigenti sono stati distratti»

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