Covid-19
Covid in Sicilia, polemica sui numeri del contagio e dell’epidemia
PALERMO – «Vogliamo la verità sui numeri del contagio in Sicilia. Dopo che il Governo nazionale ha avocato la classificazione del livello dello stato di gravità di ogni regione sulla base dei dati forniti proprio dalle singole regioni, il presidente Nello Musumeci zittisca quell’irresponsabile di Gianfranco Miccichè che continua a dire “mai chiusure!” e dimostri che i dati comunicati dalla Regione Siciliana sono veri e che il sistema di raccolta è attendibile». E’ la richiesta che arriva dal responsabile nazionale della sicurezza della segreteria PD, il deputato Carmelo Miceli.
Che i presidenti di Regione possano in qualche modo falsificare i dati per eviatare il lockdown è una ipotesi che si fa strada da ieri, da quando cioè il governo ha fatto sapere che d’ora in poi chiusure parziali e lockdown saranno decisi in maniera oggettiva a seconda dei contagi zona per zona. «Se un presidente pensa che il successo politico si dimostri non chiudendo la propria regione, ci sono mille modi modi, non dico per truccare i dati, ma per aggiustarli, così stare sotto soglia», ha detto oggi il virologo Andrea Crisanti facendo balenare il sospetti che ci possa esse qualche governatore “furbetto”.
Per questo Miceli ha chiesto a Musumeci questa sorta di operazione verità. E, nel fare chiarezza, Miceli chiede a Musumeci anche di spiegare «per quale motivo dal 21 di ottobre (esattamente all’indomani della richiesta di alcuni parlamentari di rendere pubblici i verbali di tale comitato) non ha più incontrato né fatto riunire il Cts siciliano (Comitato tecnico scientifico) e, di conseguenza, con quali dati si è presentato al tavolo Governo/Regioni. I siciliani – ha concluso il deputato Dem – hanno diritto a queste risposte così come, a questo punto, è indispensabile pubblicare i verbali delle sedute del Cts, così da escludere l’esistenza di eventuali divergenze tra le scelte di Musumeci e i consigli del Comitato tecnico». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA