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Covid, il bollettino dell’8 settembre: in Sicilia 926 nuovi casi, 19 morti e ricoveri in discesa

I dati diffusi dal ministero della Salute: nel Catanese poco più di 200 nuovi contagi. Boom di guariti.

Di Redazione |

Ricoveri ancora in calo e nuovi contagi di nuovo sotto quota mille. E’ quanto emerge dal bollettino covid del 8 settembre diffuso dal ministero della Salute.

In Sicilia nelle ultime 24 ore sono stati diagnosticati 926 nuovi casi con 10.472 tamponi processati. Ieri i casi rispetto al giorno prima erano stati 1.070 con 11.948 tamponi. Il tasso di positività resta stabile: era all’8,9%, oggi è del 8,8%.

In ospedale ci sono in tutto 307 persone (-10) delle quali 280 in area medica con sintomi (-12) e 27 in terapia intensiva (+2).

I morti indicati dal bollettino sono 19 (ma c’è un riallineamento di dati anche dei giorni precedenti) e il totale delle vittime siciliane del virus sale a quota 12.145.

Boom di guariti in Sicilia: le persone dichiarate non più positive sono state ben 28.746 e così il totale delle persone attualmente contagiate dal virus nell'isola sono 43.376 (ben 27.839 meno di ieri). 

LE PROVINCE. 

Catania: 382.371 (208)

Palermo: 375.407 (208)

Messina: 229.659 (165)

Siracusa: 144.317 (93)

Agrigento: 128.492 (59)

Trapani: 122.258 (46)

Ragusa: 112.474 (73)

Caltanissetta: 88.476 (48)

Enna: 45.561 (26)

IN ITALIA.  Sono 17.550 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i contagiati erano 17.574. Le vittime sono 89, in aumento rispetto alle 57 di ieri. I tamponi effettuati sono 149.497. Il tasso è all’11,7%, in aumento rispetto al 10,7% di ieri. 

NEGLI OSPEDALI. E’ ferma al 7%, in Italia, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri (valore uguale a un anno fa) ma nell’arco di 24 ore cala in 5 regioni: Friuli Venezia Giulia (10%), Liguria (10%), Pa Trento (19%), Sicilia (8%), Toscana (4%). A livello nazione è stabile, anche la percentuale di terapie intensive occupate, ferma al 2% a fronte del 6% che si registrava esattamente un anno fa. Lo rileva l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in base ai dati del 7 settembre.  La percentuale nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica) nelle ultime 24 ore, cresce in Molise (5%). E’ stabile in 15 regioni: Abruzzo (al 9%), Basilicata (9%), Calabria (17%), Campania (7%), Emilia Romagna (9%), Lazio (8%), Lombardia (5%), Marche (8%), Pa Bolzano (4%), Piemonte (4%), Puglia (7%), Sardegna (5%), Umbria (19%) Valle d’Aosta (3%) e Veneto (5%). Restano due le regioni che superano la soglia di allerta del 15%: Umbria (19%) e Calabria (17%).  Quanto alla percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid-19, rispetto alla rilevazione del giorno precedente il valore cresce in 4 regioni: Campania (2%), Friuli Venezia Giulia (2%), Marche (2%), Molise (5%), mentre cala in Abruzzo (al 2%) e Sardegna (2%). Mentre è stabile in 12 regioni: Basilicata (1%), Calabria (2%), Emilia Romagna (3%), Lazio (4%), Lombardia (1%), Pa Trento (2%), Pa Bolzano (1%), Piemonte (1%), Puglia (2%), Sicilia (3%), Toscana (1%) e Veneto (2%). In Liguria (0%), Umbria (1%) e Valle d’Aosta (0%) la variazione non è disponibile. Tutte le regioni sono sotto la soglia del 10%.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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