ROMA – Per effetto del nuovo Dpcm, oltre 6 milioni di studenti potrebbero tornare a seguire le lezioni da casa, il doppio di oggi. Non si verificava dal lockdown del 2020 una chiusura così forte: 2 milioni e 700 mila bambini della scuola dell’infanzia e primaria, un milione e 200mila alunni delle medie e 2 milioni e 300mila studenti delle superiori potrebbero fare lezione con la DaD, secondo i calcoli della rivista specializzata Tuttoscuola, con chiusure in 14 Regioni su 20 e 3 alunni su 4 con la dad.
Questa la situazione in dettaglio nei territori: AOSTA – scuole tutte in presenza al momento con i ragazzi delle superiori in presenza al 50%.
TRENTINO ALTO ADIGE – L’Alto Adige ha intrapreso da alcuni giorni la strada dei test permanenti nelle scuole elementari per scongiurare una nuova chiusura e – in un secondo momento – per tentare la riapertura delle scuole medie e superiori.
LOMBARDIA – La Provincia di Brescia è in fascia arancione rafforzata, sono quindi chiuse tutte le scuole, inclusa quella dell’infanzia. Arancione rafforzato, con chiusura di tutte le scuole tranne i nidi, a Mantova, nella provincia di Cremona (incluso il capoluogo), in quella di Pavia e in dieci comuni della Città Metropolitana di Milano, tra cui Melzo e Binasco.
PIEMONTE – la situazione verrà valutata comune per comune, ha spiegato oggi il governatore Cirio; l’Unità di crisi Comune per Comune, verificherà l’eventuale esistenza di uno dei tre presupposti indicati dal Cts. Se ce ne sarà uno dei tre in automatico le scuole chiuderanno.
VENETO – il governatore Luca Zaia, in questi giorni si è detto convinto che tra le lezioni degli studenti in presenza e il rialzo dei casi via sia correlazione e nelle prossime ore presumibilmente si conosceranno le sue decisioni in merito
FRIULI VG – Didattica a distanza per gli studenti delle scuole medie e superiori e per le università a partire da lunedì prossimo.
TOSCANA – il governatore Giani ha annunciato che nell’arco delle prossime ore imposterà dal punto di vista tecnico e organizzativo quei livelli di intervento per poter fronteggiare la pandemia alla luce dei nuovi indirizzi da parte del Governo.
EMILIA ROMAGNA – Istituzione della zona rossa per Bologna e provincia e Modena e Provincia, che sarà in vigore fino al 21 marzo e che comprenderà anche la chiusura di tutte le scuole, nidi e materne compresi; questi ultimi però chiuderanno da lunedì. Arancio scuro, con chiusura di tutte le scuole, a Reggio Emilia, Ravenna, Rimini e il distretto di Cesena dalle elementari in su. Forlì, pur essendo stata risparmiata per il momento dalle restrizioni da ‘arancione scurò che riguardano la Romagna, ha deciso di sospendere la didattica in presenza delle scuole superiori, tranne per le quinte (che proseguono in presenza al 50%).
ABRUZZO – tutte le scuole sono al momento chiuse.
UMBRIA – tutti i ragazzi sono in presenza tranne nelle superiori dove studiano a distanza.
MARCHE – tutte le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse ad Ancona e Jesi.
LAZIO – didattica in presenza per tutti, in percentuale per le superiori. «Ho già firmato l’ordinanza per la zona arancione nella provincia di Frosinone – ha detto oggi il governatore Nicola Zingaretti -. Se si dovessero superare i parametri previsti nel Dpcm, agiremo anche sulle scuole».
PUGLIA – l’ultima ordinanza della Regione sulla scuola che dispone, fino al 14 marzo, per tutti gli istituti di ogni ordine e grado, la didattica integrata digitale (Did) al 100%.
CAMPANIA – scuole già da giorni tutte chiuse in Campania «per completare – ha detto il presidente De Luca – la vaccinazione del personale».
CALABRIA – le scuole ad oggi sono aperte elementari e medie le superiori sono in presenza al 50% all’interno della classe. Inoltre è stata data la possibilità, a chi lo chiede, di proseguire in dad.
SICILIA – tutti gli studenti in presenza con le superiori aperte al 50%, da lunedì scorso c’è una ordinanza che consente di salire con la percentuale al 75% ma finora la gran parte degli istituti è rimasta con la presenza al 50% degli studenti.
SARDEGNA – scuole tutte aperte con le superiori in presenza al 50%. Scuole chiuse nei tre comuni “rossi” (Bono, La Maddalena e San Teodoro) oltre a Capoterra nel cagliaritano, per numerosi casi di variante inglese.