Covid-19
Covid, bar chiusi alle 18 e stop alle feste dopo i matrimoni: ecco il nuovo Dpcm
Niente più banchetti e ricevimenti dopo matrimoni, comunioni e battesimi. E’ quanto prevede la prima bozza del Dpcm, suscettibile ancora di modifiche. «Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto – si legge nel documento – ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose».
Inoltre «è fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune».
E’ quanto si legge nella prima bozza del Dpcm anti-Covid in procinto di essere varato dal governo.
«Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto». E’ quanto prevede la prima bozza del Dpcm al quale sta lavorando il governo.
«Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private».
Le nuove misure anti-Covid entreranno in vigore dal 25 ottobre, ovvero da domani. Il possibile stop a ristoranti e bar dopo le 18 decorrerà, invece, da lunedì 26 ottobre.
«Valutiamo insieme se limitare anche lo spostamento tra Regioni ad attività di lavoro e studio» avrebbe anche detto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, secondo quanto si apprende, nel corso della riunione con Regioni, Comuni e Province. «E’ il momento delle scelte, dobbiamo mettere subito in sicurezza sanitaria il paese – ha aggiunto – per tutelare la salute di tutti e per far sopravvivere la nostra economia». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA