L'INTERVISTA
Covid, allarme dal Cannizzaro: «Esaurite anche le postazioni ossigeno, impossibile assistere tutti, non aprite le scuole»
Il primario di Pneumologia Covid Sandro Distefano parla di una situazione disastrosa in ospedale, comune un po' a tutte le strutture dell'Isola in questo momento
Dottore Sandro Distefano questa mattina qual è la situazione Covid nel suo ospedale?
Il primario di Pneumologia Covid del Cannizzaro ha appena finito il suo giro nel reparto e ha sentito anche i responsabili del pronto soccorso. «Guardi la situazione è disastrosa – spiega -. Abbiamo al momento al pronto soccorso 15 malati Covid da ricoverare e non abbiamo i posti letto. Ma, ancora più grave non abbiamo più alcuna postazione disponibile di ossigeno».
– Questo significa che il prossimo malato Covid bisognoso di ossigeno potrebbe rimanerne sprovvisto?
«Esattamente. Rischiamo di non potere più fornire l'assisenza primaria a queste persone».
– Il rischio quindi è che alcune di queste persone potrebbero morire soffocate?
«E' possibile. Insomma qui non dobbiamo più giocare con i numeri e le statistiche. Ci sono dei dati di fatto che conosciamo soltanto noi medici che siamo in trincea e siamo fortemente stanchi e stressati».
– I pazienti Covid al Pronto soccorso sono tutti non vaccinati?
«No, abbiamo anche alcuni casi, devo dire pochi, di soggetti vaccinati con prima e seconda dose. Alcuni sono molto giovani, sulla trentina».
– Avete ricoverati con terze dosi?
«No nessuno».
– Lei nei giorni scorsi aveva già lanciato l'allarme a non riaprire le scuole dal prossimo lunedì. Ieri c'è stato l'appello dei presidi al governo. Adesso però il minstro Bianchi dice che le scuole devono riaprire. Dove sta la verità?
«Non si deve riaprire le scuole almeno sino al 31 gennaio. Io sono convinto che, considerato il quadro epidemico davvero preoccupante, non bisogna assolutamente riprendere le lezioni in presenza. Quanto agli ospedali non avere più posti né postazioni di ossigeno nel pronto soccorso significa significa? Che la situazione è gravissima e ingestibile. L'apertura delle scuole non farebbe altro che aggravare una situazione già ingestibile, considerato che la maggiorparte dei bambini non è vaccinata e quindi le scuole possono diventare un serbatoio pazzesco di propagazione del virus».
Dottore, allora la situazione è peggiore di quella degli anni scorsi?
«Anche se è giusto dire che la pandemia è meno grave degli anni scorsi, noi non eravamo mai arrivati a questo scenario neanche nei temi più bui. Forse, al di là di quello che pensano il Cts o i governi, qualcuno non si rende conto cosa sta accadendo nelle strutture sanitarie».
– Con la riapertura delle scuole cosa potrebbe accadere negli ospedali?
«La situazione sarà destinata a peggiorare».
– L'emergenza per i malati Covid non rischia di ripercuotersi pesantemente sui malati ordinari?
«Ma certamente…So per certo di pazienti cronici, cardiopatici e diabetici che non vengono in ospedale per paura di infettarsi. Inoltre per reperire altri posti per il Covid bisognerà restringere le disponibilità di altri reparti ordinari. Palermo hanno già chiuso alcune divisioni. Insomma si capisce certamente verso dove stiamo andando, verso uno scenario apocalittico».
– Dottore ma come è possibile che quanto accaduto in passato non sia oggi servito da lezione? Le isituzioni sanitarie hanno fallito o non sono state capaci di intetrvenire per tempo?
«Si sapeva già da tempo cosa sarebbe accaduto in Italia. Con la Germania, l'Austria, la Francia e l'Inghilterra già in ginocchio non ci voleva tanto a capire cosa sarebbe accaduto anche in Italia, tra l'altro dopo le immagini delle feste. Io e tanti altri miei colleghi lo avevamo detto che a gennaio sarebbe scoppiata l'apocalisse. Purtroppo non avevamo sbagliato previsioni».
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